Il monastero della sorgente della vita

TIPOLOGIA: ex convento

STATO DEI LUOGHI: ruderi

MOTIVO ABBANDONO: sconosciuto

ACCESSO: facile

TAG: #urbex  #urbanexploration #abandoned

Se percorrendo l’Appia antica a nord di Caserta alzate lo sguardo, potrete intravedere in cima ad un ripido monte i resti di un antico monastero. Il suo isolamento e lo stato in cui è oggi ridotto non farebbero pensare di trovarsi di fronte a qualcosa di autenticamente regale. Invece, questo spettro del passato ci racconta una storia nobile che merita di essere ricordata. 

 

Nel 1325 Benvenuto, un eremita proveniente dalla Liguria chiese a Sancia d’Aragona, la cattolicissima e devotissima moglie di Roberto d’Angiò (re di Napoli), della terra per costruirvi una chiesa e un rifugio per se e i suoi confratelli. Aveva individuato il terreno su un impervio monte dove sgorgava una sorgente, che si diceva miracolosa perché frutto dell’amore della stessa madre della vergine Maria. Di tale donazione c’è anche un riscontro documentale. Alla generosa elargizione di Sancia in moggi di terra se ne aggiunsero altre in denaro, tra cui della regina Giovanna II e di Alfonso il Magnanimo e questo permise al gruppo di eremiti di abbellire la chiesa ed il monastero senza per questo dovere elemosinare nelle vicine campagne. Il monastero rivestiva una tale importanza che Papa Urbano V concesse l’indulgenza plenaria a coloro che collaborassero alla sua esistenza e mantenimento. Alla morte di Benvenuto, il monastero si pose sotto la regola benedettina. Sembra che i guai per il monastero iniziarono allorquando nel 1467 il cardinale Giovanni de Torquemada, commendatario del convento di Subiaco cui il monastero apparteneva, cedette lo stesso alla comunità benedettina di Montecassino. Da allora il monastero ha avuto alterne fortune. E’ stato più volte abbandonato e poi ripreso, restaurato fino alla metà dell’ottocento quando l’intera collina fu acquistata da un ricco possidente della zona. Infine, negli anni 80 gli ultimi proprietari l’avrebbero ritrasferito alla Curia.

Oggi il complesso è parzialmente crollato ed ha conservato ben poco della sua originale bellezza. Rimane la chiesa gotica e parte della struttura conventuale, invasa da una vegetazione rigogliosa quanto dannosa. Raggiungerlo non è facile. Si deve percorrere una lunga strada, tortuosa ed in cattive condizioni, esposti a forti venti che dalla vallata flagellano la montagna. A qualche centinaio di metri dal monastero la carreggiata mostra i primi segni di crolli con il distacco franoso del manto a pietrisco. Tuttavia, qualche fedele ancora frequenta questo monte e questa chiesa, sebbene non più in uso da moltissimo da secoli. Lo testimoniano i fiori che adornano la statua della madonna e i tanti rosari e crocifissi appesi qui e lì, insieme a foto di cari defunti; tutto ciò fa di questo luogo un santuario spontaneo, un luogo di culto per la gente della montagna e della campagne limitrofe. Se del monastero non rimangono che poche parti intatte, la chiesa è pur nella sua nudità ancora integra. Il suo aspetto austero, spettrale mette una certa inquietudine. E' facile intuire perché questo luogo fosse così caro a quel gruppo di eremiti:  qui sembra di essere sulla luna, lontano da tutto. Un colombario in mattoni sorge dove si dice ci fosse la sorgente miracolosa. Della canonica rimangono alcuni ambienti. La chiesa come detto è spoglia ma intatta. Il cenobio è in parte crollato, invaso dalla vegetazione. Salire fin qui sopra fa vivere sensazioni strane: pare quasi che il vento che sibila tra le vecchie mura e tra l’erba alta sussurri una storia vecchia di secoli, a chi è disposto a stare in silenzio ad ascoltare. 

L'esplorazione è stata fatta nel rispetto dei luoghi e degli eventuali cartelli di divieto presenti. Nessuna intrusione in luoghi protetti da chiusure, barriere, cancelli o in presenza di divieti è stata fatta. Nulla è stato toccato e/o prelevato. 

 

IL PRESENTE ARTICOLO NON COSTITUISCE IN NESSUN MODO UN INVITO O UN INCORAGGIAMENTO ALL'ESPLORAZIONE. I LUOGHI SONO FATISCENTI E PERICOLOSI. CHI LO FACESSE, SE NE ASSUME OGNI CONSAPEVOLE RISCHIO. AD OGNI BUON CONTO RICORDATE SEMPRE LA REGOLA "LEAVE ONLY FOOTPRINTS AND TAKE ONLY PHOTOS", LASCIATE SOLO IMPRONTE E NON PRENDETE NULLA SE NON IMMAGINI.


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