TIPOLOGIA: chiesa
STATO DEI LUOGHI: fatiscente
MOTIVO ABBANDONO: sconosciuto
ACCESSO: facile
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Una visione spettrale, nulla intorno e per cornice dei monconi di grandi alberi che, come guardiani, gli fanno scudo. Questo strano relitto del passato è stato, purtroppo, ripetutamente vandalizzato e versa in pessimo stato. Come abbiamo appreso da un abitante della zona, hanno persino abbandonato delle carcasse di auto al suo ingresso, per fortuna prontamente rimosse da qualche anima pietosa.
Si sa pochissimo di questo luogo. Il primo documento in cui è citato all’interno del Regii Neapolitani Archivi Monumenta risale all'anno 1045. Ciò non significa che l'area non fosse abitata prima, data la grande scarsità di documenti anteriori all’anno mille. E’ certo, infatti, che le terre della zona fossero abitate da molte popolazioni come Osci, Etruschi e Romani, come testimoniato dai tanti manufatti ritrovati nella zona. San Giorgio, il leggendario santo guerriero uccisore del drago, forse martire sotto l'imperatore Diocleziano, divenne protagonista di leggende e racconti fantastici. Data la sua figura marcatamente guerriera finì per essere un santo venerato dai Longobardi. La presenza di una chiesa intitolata a San Giorgio ha indotto gli storici a ritenere che il villaggio di cui faceva parte la cappella sia sorto in epoca alto medioevale durante la dominazione longobarda, nel periodo fra il V ed il X secolo d. C.
"Nel 1186, in un documento di epoca normanna (Codice diplomatico normanno di Aversa), Teodora vedova di Cesario de Gaderisio ed il figlio Ligorio, barone della città di Aversa, dotavano di beni la "cappelle Sancte Marie" fatta edificare dallo stesso Cesario, mantenendo l’impegno però a frequentare nelle principali feste la "ecclesiam Sancti Georgii" che aveva funzioni parrocchiali. Ma nel 1324 la Chiesa di S. Giorgio era declassata a cappella, mentre la Cappella di S. Maria era diventata chiesa. Successivamente la Chiesa di S. Maria non è più menzionata e si parla solo di Chiesa di S. Giorgio pur rimanendo la Cappella con la stessa denominazione." (Testimonianze per la memoria storica di Caivano - Giacinto Libertini)
Ciò indica che il primo nucleo abitato era intorno alla Cappella di S. Giorgio e che poi la zona fu abbandonata a favore di quella dove sorge l’attuale nucleo abitato con la Chiesa di San Giorgio un tempo S. Maria.
Intristisce vedere un così illustre naufrago del tempo abbandonato all’oblio ed ai vandali. Abbiamo mantenuto il riserbo sulla sua ubicazione per proteggerlo ed evitare ulteriori danni. Nel contempo speriamo che le immagini e le nostre considerazioni possano arrivare a chi può intervenire a ridare dignità e attenzione alla Cappella di San Giorgio. Essere al suo cospetto in una cupa giornata di pioggia trasmette una certa inquietudine. Pare di vedere sulla collina la polvere sollevata dai cavalli di lontani cavalieri che vengono giù ad invocare la benedizione del santo. Noi la invochiamo per questo luogo abbandonato che meriterebbe miglior fortuna e considerazione.
FONTE STORICA: Testimonianze per la memoria storica di Caivano (Giacinto Libertini)
Ringraziamenti: Maresciallo Nunzio Cristiano del Nucleo Ambientale di Caivano
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