-                 LA CHIESA DELLA MADONNA DELLE VIGNE: LO SPARTITO DEL DIAVOLO                 -

Questa chiesa, sconsacrata dal 1784 e da decenni in completo abbandono, gode di una fama alquanto sinistra, collegata alle leggende che coinvolgono la vicina l’abbazia di Lucedio e il cimitero della Darola (link sotto per articolo). 

Nel basso medioevo, intorno all’anno 1123 d.C., monaci cistercensi provenienti dalla Borgogna fondarono una grande abbazia, bonificando i paludosi terreni dell’area, ed introdussero la coltivazione del riso nella penisola. Anche la posizione lungo la via Francigena fece sì che l’Abbazia diventasse un fiorente centro di potere economico e politico.  Nel tempo ci fu un consistente sviluppo dell’attività agricola che fece sorgere decine di strutture, come quella immensa della Cascina Darola. Il complesso abitato di Lucedio venne ceduto a nobili famiglie laiche attraverso passaggi di proprietà che oggi è difficile ricostruire con chiarezza. Nel 1707 l’Abbazia di Lucedio finì in possesso del Duca de Ferrari di Galliera, il quale si poté fregiare del titolo di Principe per concessione dei Savoia e di qui il possedimento prese il nome il “Principato di Lucedio”. Nel 1780 tutti i possedimenti andarono all’Ordine di San Maurizio fino a quando nel 1800 tutto fu preda di Napoleone Bonaparte. Dopo la fine della dominazione napoleonica in Italia queste terre tornarono nuovamente nelle mani di facoltose famiglie italiane. Attuale proprietaria è la contessa Rosetta Clara Cavalli d’Olivola Salvadori di Wiesenhoff. 

La chiesa della Madonna delle Vigne si trova all’interno di questo contesto storico e socio economico, sulla collina tra Lucedio e Montarolo, in un fitto bosco alle spalle di un antico cimitero. Il primo nucleo della chiesa risale alla prima metà del XVII secolo; è infatti visibile nella cartografia dell'epoca in dimensioni molto ridotte rispetto a quanto vediamo oggi. Sarà l'abate di Lucedio, Vincenzo Grimani, a predisporne l'ampliamento nella parte ottagonale. Solo il 21 luglio del 1713, la chiesa può essere benedetta dal parroco di Trino, Girolamo Risico, nella sua nuova livrea. Conteneva al suo interno una statua lignea di Madonna con bambino, oggetto di venerazione della popolazione.

Veniamo, adesso, all’aspetto “folkloristico”, cioè alle molte sono le leggende che gravano su questi luoghi.  Questi avvenimenti oscuri risalgono alla fine del 1600, secolo tristemente famoso per la caccia alle streghe e l’oscurantismo imperante della chiesa, e coinvolgono la Chiesa della Madonna delle Vigne insieme all’abbazia di Lucedio e al cimitero della Darola. Si narra che il maligno si diffuse nella abbazia di Lucedio impossessando i monaci. Questa forza maligna venne catturata ed imprigionata nei sotterranei dell'abbazia. Nei sotterranei ci sarebbero quattro monaci mummificati, seduti su 4 troni, come guardiani per controllare che questo demone non lasci mai più la sua prigione; ed è per questo che i sotterranei furono murati. Ed in effetti oggi i sotterranei risultano ancora murati. Lo stesso nome Lucedio altri non sarebbe che Lucifer o “luce di Dio”, cioè Lucifero l’angelo più luminoso caduto nelle tenebre. Anche il cimitero della Darola sarebbe stato teatro nel medesimo periodo di sabba e riti demoniaci nella chiesa del cimitero. A questi avvenimenti è legata anche la leggenda dello "spartito del diavolo". Nella chiesa della Madonna delle vigne c’è un affresco che sovrasta il portone di ingresso che ritrae un organo, sul cui leggio si trova uno spartito suonando la cui musica si riuscirebbe a imprigionare negli inferi le entità malvagie presenti in quei posti. Secondo la leggenda, tale melodia avrebbe il potere di imprigionare i demoni in una cripta segreta presente sotto la chiesa. Ma, attenzione, se la musica venisse suonata al contrario (leggendo lo spartito da destra verso sinistra) questo libererebbe le potenze infernali dalla cripta. 

 

C’è un’ipotesi più plausibile avanzata da uno scrittore che spiega questa leggenda: l’affresco mostra una sorta di manovella e sembrerebbe riprodurre uno di quegli organi meccanici in voga nel 700. Forse la chiesa ne aveva uno, non avendo un organo tradizionale. Questi organi funzionavano girando la manovella in un solo verso e se si fosse azionata al contrario la melodia che ne sarebbe derivata sarebbe stata decisamente sgradevole e dissonante.


Leggende, dicerie che si perdono nella polvere del tempo. Fatto sta che Papa Pio VI nel 1784 soppresse l’abbazia. E ancora oggi c’è chi va in cerca di queste diaboliche cripte o compie riti pseudo satanici nella Chiesa. All’interno sono presenti, come in quasi tutti i posti remoti ed abbandonati, i segni di questi riti: scritte spray con croci rovesciate, 666, nomi di demoni etc. Se vi capiterà di entrare a Madonna delle vigne state attenti agli angoli oscuri e se udiste una melodia disturbante allora correte e uscite dal bosco più in fretta che potete. Buone esplorazioni.

L'esplorazione è stata fatta per un tempo davvero breve, nel rispetto dei luoghi e degli eventuali cartelli di divieto presenti. Nessuna intrusione in luoghi protetti da chiusure, barriere, cancelli o in presenza di divieti è stata fatta. Nulla è stato toccato e/o prelevato. 

IL PRESENTE ARTICOLO NON COSTITUISCE IN NESSUN MODO UN INVITO O UN INCORAGGIAMENTO ALL'ESPLORAZIONE. I LUOGHI SONO FATISCENTI E PERICOLOSI. CHI LO FACESSE, SE NE ASSUME OGNI CONSAPEVOLE RISCHIO. AD OGNI BUON CONTO RICORDATE SEMPRE LA REGOLA "LEAVE ONLY FOOTPRINTS AND TAKE ONLY PHOTOS", LASCIATE SOLO IMPRONTE E NON PRENDETE NULLA SE NON IMMAGINI.

 

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