IRLANDA

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Molly Malone

© 2013

 

Se dovessi descrivere Dublino in una parola potrei dire: VERA. Ha una forte identità che non è stata compromessa dalla globalizzazione. Pur essendo cosmopolita e molto ospitale, ha tradizioni secolari ed immutate, figlie di una cultura autentica e fiera. Tutto è scritto in doppia lingua: inglese e gaelico. E non a caso uno dei simboli di Dublino è Molly Malone, la leggendaria pescivendola che fa bella mostra di se poco prima dell'imbocco di Grafton street, ammaliando in passanti con il suo canto:"Cockles and mussels alive, alive oooh". Ed è bello cantare questa canzone di sera nei pub di temple bar e ti senti quasi irlandese, con la tua Guinness fresca di mescita tra le mani ed i ritmi del banjo e del flauto celtico che ti scaldano dalla perenne umidità. Tante sono le cose da vedere a Dublino, ma quello che più apprezzerete è l'atmosfera, non solo quella frizzante di Temple bar, ma anche quella austera del trinity college o romantica del Ha'penny bridge. Ma veniamo alle cose pratiche.

 

MUOVERSI A DUBLINO

L’aeroporto di Dublino si trova a 13 km dalla capitale, nella zona nord. Il mezzo più usato per arrivare in città è l'Autobus. Diverse aziende garantiscono il collegamento con l’aeroporto internazionale di Dublino. Una delle compagnie che fa navetta tra l'aeroporto e il centro di Dublino è: Airlink Express Coach.

Dublino non è grande e tutto quello che c'è da vedere è in una zona non molto estesa. Si può tranquillamente visitare a piedi; oltretutto, camminare permette di ammirare tutti gli scorci di Dublino, anche quelli poco battuti.  

DOVE ALLOGGIARE

La soluzione migliore è trovare un albergo nella zona centrale attorno al Liffey, il fiume di Dublino. Il vero ombelico di Dublino è O'Connell Street, facilmente identificabile a vista dalla cd.SPIRE, un alto monolito che si vede anche da molto lontano. Tutto parte da li: le navette per l'aeroporto, i tour guidati per la città e per l'Irlanda ed ha le attrattive tutte abbastanza vicine. Quindi cercate alloggio in O'Connell Street o nei paraggi.Personalmente noi, alloggiavamo al Lynam's Hotel su O'Connell st., un vecchio albergo con alcune pecche, ma forse il più centrale di tutta Dublino (di fronte la Spire).

MANGIARE

Di solito si mangia bene e abbondantemente. Scartando i ristoranti, che sono più cari e meno divertenti, i Pub sono molti e spesso offrono musica dal vivo irlandese di gran qualità. Noi andavamo a Temple, al Gogarty's dove agli esordi  hanno suonato, tra i tanti artisti famosi, anche gli U2. Temple, come suggerisce il nome è il tempio del divertimento a Dublino, ma ricordatevi che la zona di Temple Bar è molto più costosa, anche per mangiare al pub. Vi consigliamo, quindi,  di provare anche in altre zone, magari non lontane come in O'Connell Street e dintorni, dove l'offerta cibo è altrettanto valida. Altro particolare di cui tenere conto è il fatto che in nord Europa, e Dublino non fa eccezione, si mangia molto presto. Alle 20.00 potrebbe già essere tardi. Quindi, pranzate prima e prendete l'abitudine di cenare alle 18.30 massimo alle 19.00. Per il resto, il Pub è un luogo di ritrovo soprattutto dopo cena, dove ascoltare buona musica e bere una birra fresca...una Guinness naturalmente! A parte Gogarty's, che trovate facilmente a Temple (49, Fleet street),  vi segnaliamo alcuni pub molto frequentati, che sono segnalati anche su diverse guide.

Auld Dubliner

Pub sempre affollatissimo che garantisce un’ottima cucina tradizionale a prezzi accessibili. Qui si suona musica dopo l’orario di cena. E' proprio di fronte Gogarty's.
O’Neills

 È la cantina dei veri dublinesi: si cena fino alle 22, il che evita l'inconveniente di dover cenare agli orari dublinesi. 

2 Suffolk Street  

The Old Stand

In pieno centro, in una traversa di Grafton Street. Uno dei pub più antichi, ottimo per una bella Irish Steak e una Guinness a prezzi abbordabili.

Exchequer Street  

The Oval

Pub autentico. Si mangia bene, ma si aspetta tanto. Prenotate o cambiate posto. 

78 Middle Abbey Street  

 

COSA FARE A DUBLINO

Elenchiamo qui, senza un ordine di preferenza, i posti che vale la pena visitare, almeno dal nostro punto di vista.

 

 

TEMPLE BAR

È sicuramente il quartiere più caratteristico, il più visitato e fotografato. E' un reticolo di strade strette piene di pub, caffè, bar, teatri, gallerie etc. È il ritrovo dei giovani dublinesi, affollato da artisti di strada, musicisti e tantissima gente, turisti inclusi, che vi si riversano ogni sera. Ma Temple non è solo questo, è anche storia.

 

Nel medioevo, Temple era il quartiere delle corporazioni e degli artigiani (armaioli, tessitori, pellicciai etc.), tristemente celebre per la sua pericolosità, specie di notte, dove tra miserabili bettole e chiassosi bordelli si aggiravano molti malintenzionati in cerca di facili guadagni. Negli anni '70 era luogo di ritrovo di anarchici, Hippie e alternativi. Il quartiere caratteristico e brillante che vediamo oggi è frutto di una assennato progetto di recupero nato negli anni '90 di quella che era la parte storica e più vera della città.  Se ha perso quell'aspetto informale e Bohemien, Temple appare come uno degli esempi di recupero e riqualificazione dei centri storici più riuscita ed oggi Temple è un luogo divertente e affascinante al tempo stesso. 

TRINITY COLLEGE

 

Fondata nel 1592 da Elisabetta I, è una delle più prestigiose università al mondo nonché la più blasonata d’Irlanda. Hanno studiato qui personaggi del calibro di Jonathan Swift, Oscar Wilde e Samuel Beckett. La parte più antica (XVIII sec.) è identificabile dai tipici mattoni rossi degli edifici. Il senso di ordine ed efficienza, ma anche pace e serenità, che si prova girando al suo interno fa provare un profondo senso di invidia per chi ha la fortuna di studiare qui. Sedersi su una panchina, davanti ad un prato, e osservare gli studenti a piedi o in bicicletta indaffarati nelle loro cose quotidiane sarà uno dei passatempi piacevoli del vostro soggiorno nella capitale irlandese. E ora che vi siete riposati, in piedi: ci sono molte cose degne di essere esplorate al Trinity College.

Per prima cosa un giro nel museo dove potrete ammirare, tra le tante meraviglie, il celebre BOOK OF KELLS. Si tratta di uno splendido manoscritto miniato contenente i Quattro Vangeli in latino. E’ considerato il capolavoro dell’arte celtica. Risalente all’incirca all’800 d.C., a seguito delle incursioni vichinghe nell’ anno 806 fu spostato nel Monastero di Kells, da cui il nome, nell’Irlanda centrale dove rimase per circa due secoli, finché non fu rubato nel 1007. La sua copertina, infatti, era impreziosita da molte gemme. Fu poi ritrovato e donato al Trinity College dall'arcivescovo Usher.

Una visita senz'altro la merita la OLD LIBRARY. Lunga 64 metri, con massicce librerie in quercia dove riposano 200.000 preziosissimi volumi, il caratteristico soffitto in quercia con la volta a "botte" è la cosa più bella che abbiamo potuto ammirare a Dublino. In una teca di cristallo allarmato c'è la più antica arpa irlandese, detta di Brian Boru.

Ultima cosa da ammirare, il CAMPANILE. 30 metri di altezza, sorge dove prima c'era un monastero. Una leggenda, ma a cui tutti gli studenti del Trinity credono, vuole che gli studenti che gli passano accanto mentre suonano le campane vengano bocciati gli esami. Provate a passare vicino al campanile quando ci sono i rintocchi, non vedrete anima viva.

GUINNESS STOREHOUSE

 

Nata nel lontano 1759, la fabbrica della Guinness è al primo posto fra i luoghi più visitati di tutta l’Irlanda. Il biglietto di ingresso è un po' elevato (all'attualità 20 pounds - circa 27 €), ma vi assicuriamo che ne vale la pena. La fabbrica coniuga perfettamente la tradizione più rigorosa con l'hi-tech. La struttura che ospita i visitatori è una stupefacente versione di una pinta di Guinness divisa su 7 piani. C'è un bello spazio al pian terreno dedicato alla vendita di prodotti e gadgets. Salendo di livello, si passa da spazi espositivi in cui si apprende tutto il processo di lavorazione della scura per eccellenza, per poi accedere alla sala di degustazione, dove si testano prima singolarmente gli aromi che la compongono, poi  insieme con un bicchiere di fresca fermentazione. Il tutto termina con una pinta di Guinness offerta dalla fabbrica al bar panoramico in cima all'edificio: il Gravity Bar. Da qui sopra potrete ammirare ° una panoramica della città a 360 gradi mentre sorseggiate la vostra birra. Inutile dirvi, che la Guinness che servono qui è tutt'altra cosa di quella che si acquista in commercio. Un nettare che lascia il suo aroma in bocca per giorni.

IL CASTELLO

 

Situato in pieno centro della città, il Castello di Dublino ha ricoperto diverse funzioni nel corso della sua storia. Fu utilizzato come fortezza militare, residenza reale, sede del Tribunale di Giustizia Irlandese e dell'Amministrazione Inglese in Irlanda. All’attualità, è il luogo di celebrazione degli eventi di stato. Dopo l'incendio del 1684, il castello fu ricostruito e, quindi, ha perso il suo aspetto originario. 

CHRIST CHURCH CATHEDRAL

 

Fondata nel 1037 da Sitric Silkenbeard, re vichingo, è la più vecchia cattedrale di Dublino. Convertito al cristianesimo, Sitric compì due pellegrinaggi a Roma e, come suo padre, morì monaco sull’isola di Iona, al largo delle coste scozzesi. Sorge entro le primitive mura medievali della città. La struttura originaria era in legno, i Normanni la ricostruirono la chiesa in pietra. La Cattedrale ha conosciuto un lento degrado fino al 1871 quando un magnate del whiskey, Henry Roe, finanziò il restauro integrale (anche se pare che il restauro fece più danni che benefici). A parte la cripta medievale, la più antica costruzione di Dublino, rimane ben poco della struttura originale. Per noi merita comunque una visita.

SAN PATRICK CATHEDRAL 

 

Edificata in uno dei siti cristiani più antichi di Dublino, dove, si dice che S. Patrizio abbia battezzato i pagani in un pozzo nel 450 d.c., dedicata all'omonimo santo, è uno dei simboli dell'Irlanda. La struttura è imponente; la Navata centrale è lunga 100 metri. Qui è sepolto Jonathan Swift, l’autore dei "Viaggi di Gulliver", insieme alla sua amata Esther. Bello il Coro: tutto intarsiato, raffigura spade, stemmi ed elmi, insieme a tutti i cavalieri di St. Patrick. Una leggenda racconta che alla fine del 1400 il conte di Ormond si rifugiò nella cattedrale di San Patrizio, per sfuggire dal Conte di Kildare, suo nemico. Il Conte di Kildare promise una tregua e, in segno di fiducia, bucò il portone inserendo il suo braccio. I due si strinsero la mano attraverso la porta e da questo episodio nasce il detto “metterci un braccio”, e cioè di rischiare qualcosa per raggiungere uno scopo positivo. L'antico portale con la fessura è esposto nella cattedrale. Non sappiamo se la fessura fu veramente opera del Conte di Kildare o di qualche altra cosa, ma in ogni leggenda c'è sempre qualche cosa di vero e a noi piace credere che sia accaduto così. 

GRAFTON STREET

 

È la strada dello shopping dublinese. Intitolata al duca di Grafton, è interamente ad isola pedonale. All’inizio di Grafton Street, troverete la statua di Molly Malone, l’affascinante pescivendola, simbolo di Dublino.  La leggenda narra che il suo fantasma si aggirerebbe fra i vicoli nelle notti nebbiose. Pare che toccargli le tette porti fortuna; dunque se passate di li mettetevi in fila per il "rito". Le splendide case georgiane a quattro piani regalano a Grafton street un’aria regale. La strada è arricchita da eleganti negozi e rallegrata dai numerosi artisti di strada che la animano ogni giorno. Ogni artista, famoso e non, di Dublino si è esibito in questa strada.


CURIOSITA’

Non lontano dal Grafton Street, cuore pulsante della Dublino diurna, proprio di fianco all’hotel Shelbourne in St.Stephen’s Green, c’è un cimitero ugonotto del 1693. Purtroppo, lo si può ammirare solo dal cancello perché è chiuso alle visite.

O’CONNELL STREET

 

Questo immenso viale costituisce l’arteria principale della città. In O'Connell Street c'è "the SPIRE", detto anche Monumento della Luce. Assomiglia ad un enorme spillone ed alto 120 metri. Sostituisce la Colonna di Nelson, distrutta negli anni ’70 dall’IRA. La Spire non è molto apprezzata dai Dubliners che l'hanno soprannominato "why in the sky". 

HA’PENNY BRIDGE

 

 È uno dei luoghi più fotografati della città.Il celebre ponte pedonale ad arco risale al 1816, costruito per unire le due sponde del Liffey. Deve il suo nome al pedaggio di mezzo penny, Half Penny, indispensabile per passare dall’altra parte del fiume! Vi consigliamo di andarci all'alba o al tramonto. Durante il giorno quasi scompare sotto la fiumana di turisti.

LE PORTE GEORGIANE E LA LEGGENDA DI GOGARTY

 

Una caratteristica singolare di Dublino sono le porte coloratissime che adornano i palazzi georgiani del quartiere alle spalle del Trinity College, in particolare Merrion street. La leggenda vuole che tale tradizione fu iniziata da due eccentrici gentiluomini che vivevano in due case adiacenti in Ely Place, nei pressi di Merrion square: George Moore e Oliver St John Gogarty (cui è dedicato il celebre pub). Ebbene, pare che Gogarty tornasse spesso in piena notte ubriaco e scambiasse la porta di Moore per quella di casa sua. Così Moore dipinse la sua porta di un verde acceso per renderla riconoscibile. Gogarty, indispettito, dipinse anche lui la sua porta, ma di rosso per impedire che Moore, anch’egli accanito bevitore, tentasse di introdursi per errore in casa sua! Forse si tratta solo di una leggenda, ma a noi piace e la prendiamo per buona. Come si dice a Dublino: "non vale la pena di rovinare una buona storia per amore della verità" . 

Questo è il quartiere dove visse il celebre scrittore Oscar Wilde e potrete ammirare la casa ed, in uno spazio a lui dedicato nei giardini nei pressi di Merrion square,  una curiosa statua che lo ritrae giovane studente disteso a scrivere su una roccia e una serie di targhe con suoi aforismi.

LE FOCHE BRUNE DI HOWTH

Vi suggeriamo di passare una giornata ad Howth, un delizioso borgo di mare a nord di Dublino, su un promontorio che chiude la baia. Potete prendere il treno DART alla stazione di O'Connell e raggiungere Howth in circa 30 minuti. La stazione è quasi sulla darsena. Bisogna camminare solo pochi minuti per raggiungere il porto. Se amate il burrascoso mare del nord, i fari, i porti pieni di pescherecci e reti, Howth è la vostra casa. Sulla banchina del porto sono disseminati un po' ovunque locande dove gustare dell'ottimo e freschissimo pesce: zuppa, Mussels (cozze) e cockels (vongole). Una volta rifocillati e riacquistato un po' di calore, potrete fare una passeggiata nel porto ove è facile scorgere le foche brune intente a perlustrare la baia in cerca di qualche regalo lanciato dai pescatori in acqua. E' nata l'usanza da parte dei turisti di comprare cibo nelle pescherie da dare alle foche. Sappiate che questo comportamento è etologicamente scorretto e la gente qui ha uno spiccato senso civico e ambientalista. I pescivendoli stessi vi faranno desistere, una volta capito cosa state acquistando e perché. Per cui evitate di dare cibo alle foche, che sono in grado di nutrirsi da sole in un mare dove il pesce non manca e che non di rado riescono a rubare pesce alle reti o trovano quello che cade o viene ributtato in acqua perché non commerciabile. Il giro può terminare al bel faro del porto, con la lunga camminata. Attenzione al tempo e al vento spesso forte da queste parti: non dimenticate giaccone e cappello. Se siete buoni camminatori, c'è una bella passeggiata di circa due ore che vi porterà al Promontorio di Howth Head e all'omonimo stupendo faro. All'inizio del percorso, quasi alla fine del paese, fate attenzione alle ondate improvvise che spesso scavalcano la strada e inzuppano i passanti distratti. 

 

 

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