BIANCA Il fantasma di Via Tribunali

Napoli è da sempre apprezzata per la dolcezza del clima, il calore della gente, la bellezza del paesaggio, per i suoi sapori e i suoi tesori d’arte. Tuttavia, ha un altro aspetto decisamente più oscuro: è una città con una forte vocazione esoterica. Abbonda di miti e leggende, la sua stessa nascita è legata ad un mito, il mito della sirena Partenope. Esistono una moltitudine di fantasmi e spettri legati ad altrettante storie di brutali assassinii, violente passioni e atroci vendette, storie strettamente connesse alla cultura partenopea. Questi episodi si consumarono nelle stanze dei sontuosi palazzi, negli oscuri androni, nelle strette strade della città antica o nelle lussuose dimore fuori le mura. A ben vedere queste presenze sono strettamente legate ai luoghi dove accaddero gli eventi infausti. Si può dire che ogni Palazzo, castello o monastero di Napoli ha il suo spettro, a volte più di uno. Tanti sono i libri del passato o recenti, che ne parlano. Uno fra tutti “Leggende napoletane” di Matilde Serao. Chi non conosce il sanguinoso delitto consumatosi la notte del 18 ottobre 1590 a Palazzo Sansevero: l’assassinio di Maria d'Avalos e del suo amante, il duca d'Andria Fabrizio Carafa, per mano di sicari del marito, il famoso madrigalista Carlo Gesualdo Principe di Venosa. Chi non ha mai sentito parlare degli spettri di palazzo Donn’Anna Posillipo, del diavolo di Palazzo de Penna, dei fantasmi della Vicaria… tanto per citare le storie più famose.

C’è una leggenda altrettanto sentita, con tanto di apparizioni, legata a Via dei Tribunali, un tempo chiamata via Capuana per terminare al Castello Capuano, famigerata prigione e tribunale; ed in particolare al n° 362 dove ha sede il monumentale Palazzo Spinelli di Laurino. Appartenuto a Giovanni Pontano (1429 – 1503), fu acquistato verso la fine del ‘600 dalla famiglia Spinelli, duchi di Laurino, e ristrutturato dal Duca Troiano Spinelli. Si tratta di un palazzo di stupefacente bellezza con delle unicità al suo interno, come il cortile interno a pianta ellittica adorno di statue e stucchi, ed un bellissimo scalone con sfondo due cippi romani in due nicchie. All'interno c’è anche la cappella di famiglia. Oggi palazzo Spinelli versa in condizioni abbastanza critiche, con gli stucchi quasi tutti assenti e le pareti di tufo a nudo in molte parti. 

L'ingresso del piano nobile riservato ai duchi. Il busto in alto di Ottavia Tullia, seconda moglie di Troiano Spinelli, sembra invitare ad entrare

Ebbene, anche questo palazzo ha la sua leggenda, quella di “Bianca”. Bianca era una bellissima orfana che fu adottata dal duca, e divenne la damigella della duchessa. La duchessa Lorenza era gelosa delle attenzioni che suo marito dedicava alla ragazza. Si narra che un giorno il duca, in partenza per la guerra, entrò nelle stanze della moglie per dargli un affettuoso saluto, ma fu trattato in maniera molto fredda dalla moglie. Invece, Bianca, intenta a pettinare la padrona di casa, rivolse al duca, cui era molto legato, un affettuoso sorriso … che non sfuggì a Lorenza. Un gesto certamente innocente, ma che la condannò a morte. Partito il Duca, la vendetta della duchessa arrivò terribile: bianca fu murata viva in una delle stanze dell’appartamento. Ma prima che l’opera fosse compiuta, Bianca pronunciò una sorta di maledizione: ”Famme  pure mura’ viva, ma in allegrezza o in grannezza tu me vidarraje.” La leggenda vuole che da allora il suo spirito sia sempre apparso agli Spinelli tre giorni prima di un evento,  lieto o luttuoso. E per questo il suo spirito non avrebbe mai abbandonato il palazzo. Sono ormai più di due secoli che il suo fantasma viene avvistato lungo lo scalone. Sono molte le persone che riferiscono di avere avuto strani incontri e di avere assistito a strani avvenimenti. E non solo gli abitanti del palazzo, ed in particolare quelli del piano nobile dove vivevano i duchi e dove dovrebbe essere stata murata Bianca, che hanno ormai imparato a "convivere" con la sua presenza. Molti avventori della famosa pizzeria “Sorbillo”, che si trova sul lato opposto della strada, hanno spesso raccontato di uno strano essere etereo che cammina sul cornicione e poi sparisce. Molti operai si rifiutano di effettuare interventi nel piano incriminato. Persino le troupe cinematografiche dei molti famosi film (“maccheroni” di Ettore Scola con Jack Lemmon e Mastroianni, “La Pelle”, “Giallo Napoletano etc.) girati all’interno del palazzo hanno raccontato di strani fenomeni.


 Il Principe Raimondo Di Sangro, Maria d’Avalos e Fabrizio Carafa, Bianca visiteranno sempre i sogni dei napoletani, popoleranno sempre le notti della città antica, ne fanno parte e sono reali come le mura stesse. Sono dentro l’inconscio collettivo di una città che è indissolubilmente legata al suo passato.

 

 

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