LA CAPPELLA DI SANTA VALENTINA

In contrada Petrone, tra Cercola e Ponticelli, c’è una piccola chiesa dedicata a Santa Valentina, forse l’unica intitolata a questa Santa martire. Questa faceva parte di una più estesa struttura, precisamente del Palazzo dei principi Petrone, di cui era la cappella.

Lo storico Luigi Verolino ne ha ricostruito le vicende, scoprendo numerosi documenti che attestano che la chiesa era inizialmente dedicata a San Gennaro. Non si sa come e quando fu dedicata alla santa che giovanissima fu martirizzata nel 309 nelle persecuzioni dei cristiani in Palestina. C’è però una illustrazione che raffigura la teca con la scultura di Agrizzi che testimonia che: “Santa Valentina vergine e martire fanciulla di anni tredici estratta dal cemeterio di Priscilla sulla via Salaria che si venera nell’oratorio privato della famiglia dei Sig.ri Parascandalo in Napoli”.

Restaurata alla fine dell'Ottocento, la Cappella mostra diversi elementi di gran pregio: un bellissimo pavimento maiolicato; un quadro sopra l’altare raffigurante San Gennaro visitato dalla Madonna; la teca di vetro con la statua in cera della santa, opera del 1814 dello scultore Benedetto Agrizzi, con l’ampolla che custodisce il suo sangue ed una scritta: Valentina Virgo annorum XIII ibit in pace.

In particolare, questa scritta appare sulla parete sotto la teca, sopra una pietra incastonata tra i marmi (moderni) di rivestimento. La pietra potrebbe essere stata asportata da una vecchia tomba o dalle catacombe poiché assomiglia alle rozze incisioni fatte sulle tombe arcaiche e poi ricalcata con vernice nera per essere più leggibile. Le tombe di membri delle famiglie Petrone e Parascandalo ci ricordano quale fosse la sua destinazione di un tempo.

Grazie alle amorevoli cure della signora Giuseppina Beneduce questo piccolo gioiello mantiene ancora un notevole decoro, in un contesto di assoluto degrado che invece ha coinvolto quello che un tempo era il palazzo dei Petrone circostante. E grazie a lei e ad un vero nume tutelare del territorio, l’Archeologo Dott. Giancarlo Piccolo, abbiamo avuto la possibilità ed il privilegio di vedere la cappella.