PAPAGLIONTI E LA GROTTA TRISULINA

TESTO E FOTO DI LISA PRIORESCHI

Scoprii per caso questo paese anni fa e dopo un po’ di ricerche decisi di andare a visitarlo. Così, durante le mie classiche ferie calabresi, decisi che era venuto il momento e approfittando di una giornata non proprio di sole mi misi in macchina alla volta del paese abbandonato. 

Del paese si sa ben poco. Si hanno notizie della sua fondazione nel medioevo, 1280 circa, quando un sacerdote di origini greche di nome Papas Leonitius si stabilisce nel casale grande che abbiamo intravisto accanto alla chiesa, rendendolo col tempo più simile ad un palazzo nobiliare. Vengono costruite alcune case e la chiesa, dando così origine al piccolissimo borgo. Col tempo aumentarono le case e vennero costruite anche stalle e piccole botteghe di artigiani ai piani terra delle loro abitazioni. Nel 1905, un terremoto dette origine ad alcune frane che fecero crollare parte della cima della collina su cui poggia il paese. Anni dopo, nel 1952, un’alluvione lo danneggiò gravemente, tanto che nonostante la buona volontà degli abitanti venne deciso nei primi anni ’60 che il paese sarebbe stato abbandonato a favore di un nuovo insediamento che sarebbe stato costruito nel vicinissimo altopiano (più stabile e sicuro). I lavori cominciarono e piano piano con la costruzione delle case, gli abitanti si trasferirono tutti. Il paese fu definitivamente abbandonato nel 1984. 

Il posto è segnato sulle mappe e ci si arriva praticamente in auto; tuttavia appena lasciate le vie principali il percorso si fa difficile per non dire da incubo. Del resto il paese è abbandonato e dunque manca un interesse a manutenere la strada di accesso o quantomeno renderla percorribile a veicoli urbani.  Arriviamo il più vicino possibile e lasciamo la macchina davanti ad un abbeveratoio. Proseguiamo a piedi e con l’aiuto di Google Maps arriviamo al paese abbandonato. Il primo edificio che si presenta sulla via è la chiesa. Ormai è lo spettro di sé stessa. Anche il tetto è crollato permettendo alle intemperie di fare scempio dei pochi decori rimasti al suo interno, realizzati perlopiù con materiali non resistenti come gesso, intonaco e stucco, tutti facilmente deperibili. Avevo letto che quasi tutti gli arredi sacri, comprese statue e mobili erano stati spostati nella chiesa del nuovo paese edificato nelle vicinanze. Ero preparata a vedere un posto spoglio e senza più niente da offrire. Invece no. L’interno mostra ancora un suo fascino e, anche a livello fotografico, è stato molto gratificante. Accanto alla chiesa c’era il “palazzo nobiliare” che si narra fosse dell’uomo che nel medioevo dette il nome al paese e che ora è completamente nascosto da edera e rovi. Non solo non visitabile, ma nemmeno visibile. Peccato. Pochi passi e siamo nella piazza del paese. Le case sulla sinistra (stesso lato del palazzo nobiliare) sono inglobate dalla vegetazione e in grossa parte crollate, sulla destra invece ci sono 4 case visitabili ma messe malissimo. I rovi regnano sovrani ovunque. Incontriamo tre pecore senza pastore. Più avanti altre tre case crollate sulla sinistra e un grosso edificio con abitazioni e qualche negozietto sulla destra. 

Più avanti troviamo un contadino che ci dice che il resto del paese è franato completamente e che è stato abbattuto per ricavarne piccoli terreni da pascolo. La visita sembra risultare più breve del previsto… Ma, lo stesso contadino, ci domanda se conosciamo la Grotta della Trisulina che si trova lì vicino. Ovviamente gli dico di no. Incuriosita la cerco su Maps e la trovo. Effettivamente è a qualche passo da dove ci troviamo. 

Seguo il percorso che mi indica il navigatore e così facendo attraverso una collina di ulivi centenari assolutamente bellissimi… Arrivati sulla cima, come indicato dal contadino, noto in effetti che è stranamente troppo piatta e vedo i muretti indicatomi sempre da lui. Trovo il punto con l’apertura nel terreno e appena volgo lo sguardo dentro...oddio! Quello che vedo non ha senso…c’è una scala a doppia rampa che scende sottoterra! Scendo i primi gradini e quello che mi si para davanti è ancora più assurdo! Arcate, pezzi di mosaico sul pavimento…mi ci vogliono un po’ di minuti a capire bene dove mi trovo. Quelli sono i sotterranei di un’antica villa di epoca romana che occupava tutta la sommità della collina. Fantastico! Sotto le tre arcate principali ci sono altre stanze, due con parecchia terra e macerie e una con tante…ossa! Ossa animali. Di sicuro qualche predatore la usa come posto tranquillo per mangiare. Mai mi sarei immaginata di trovare un posto del genere. È stata una cosa veramente emozionante. Salgo le scale e sono di nuovo sulla collina con gli ulivi. 

LA GROTTA DELLA TRISULINA

Mi sono poi voluta documentare meglio scoprendo che di questo luogo si sa ben poco. Si hanno notizie di una grande villa romana di epoca Augustea, di cui questi sono ciò che rimane, ovvero i sotterranei. Dalla scalinata si accede ad un criptoportico con volta a botte, sostenuta da pilastri a base quadrata, il tutto completamente scavato nella roccia arenaria. Si vedono ovunque i segni lasciati dagli scalpelli, probabilmente le pareti erano poi state rifinite ad intonaco, ormai venuto del tutto via. Sul pavimento era presente un mosaico a disegni geometrici che dalle ricerche fatte sembra essere stato trafugato anni fa. Dagli studi fatti in merito all’utilizzo di questi ambienti, è stato ipotizzato che la parte con le due camere grandi interne al criptoportico fosse usata come piscina. Sul lato opposto della sala principale, si trova una scala a rampa singola che riporta in superficie, ma che non è praticabile a causa di crolli e rovi infestanti che si sono infiltrati nella muratura minandone la struttura. 

L'esplorazione è stata fatta per un tempo davvero breve, nel rispetto dei luoghi e degli eventuali cartelli di divieto presenti. Nessuna intrusione in luoghi protetti da chiusure, barriere, cancelli o in presenza di divieti è stata fatta. Nulla è stato toccato e/o prelevato. 

IL PRESENTE ARTICOLO NON COSTITUISCE IN NESSUN MODO UN INVITO O UN INCORAGGIAMENTO ALL'ESPLORAZIONE. I LUOGHI SONO FATISCENTI E PERICOLOSI. CHI LO FACESSE, SE NE ASSUME OGNI CONSAPEVOLE RISCHIO. AD OGNI BUON CONTO RICORDATE SEMPRE LA REGOLA "LEAVE ONLY FOOTPRINTS AND TAKE ONLY PHOTOS", LASCIATE SOLO IMPRONTE E NON PRENDETE NULLA SE NON IMMAGINI.

 

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