-       EX SANATORIO "GUIDO SALVINI" DI GARBAGNATE          -

 Nei primi anni del novecento la tubercolosi era ancora una malattia molto diffusa in Italia. I dati dei decessi per TBC erano allarmanti; solo a Milano, tra il 1850 e il 1900, ci furono circa 46.000 vittime. Nel 1911 si decise, quindi, la costruzione di un grande sanatorio su progetto dell'architetto Ferrini. L’idea fu portata avanti in special modo dal dottor Guido Salvini, tisiologo che già da tempo si occupava di curare i malati di tubercolosi. Il complesso venne ultimato solo nel 1924 a causa della Prima Guerra Mondiale che rallentò  e poi sospese i lavori. La struttura fu posta a 14 Km da Milano, nel Garbagnate, immersa nel Parco delle Groane, godendo quei luoghi dell’aria salubre necessaria alle cure e al recupero dei malati tubercolotici. La superficie iniziale era già imponente (750.000 metri quadrati) tra fabbricati, viali e giardini. Nel 1929 furono aggiunti due nuovi padiglioni, uno per le donne ed un altro per i bambini.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la gestione amministrativa del complesso fu separata da quella strettamente medica ed affidata al Pio Istituto Santa Corona. Nel 1951, invece, venne rinnovati e ampliati, come quelli di radiologia, Chirurgia Generale e Pneumologia. Con l’introduzione di cure più adatte i casi di tubercolosi diminuirono drasticamente e lentamente il sanatorio cominciò ad essere convertito in ospedale generico. Nel 1955 venne intitolato a Guido Salvini, deceduto il 29 agosto 1946. La incessante diminuzione dei casi di tubercolosi, grazie anche alla diffusione di farmaci antibiotici efficaci, portò alla completa conversione in ospedale generico negli anni ’70.

Nel 1988 fu istituita l’Azienda Ospedaliera, sempre intitolata a Guido Salvini, ma iniziò un lento ma inesorabile declino della struttura, in previsione della futura apertura di un nuovo ospedale che avvenne nel 2015 e portò al definitivo abbandono del vecchio sanatorio. Attualmente in disuso, dipende dalla Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST). 

IL SANATORIO OSPEDALE

LA CHIESA

Il vecchio sanatorio si presenta come un illustre relitto del passato, elegante ma forse non più abbastanza funzionale. È sicuramente ancora recuperabile e magari può essere destinato a diverso uso, museale ad esempio. I suoi ampi scaloni di marmo e i suoi eleganti corridoi semicircolari, arricchiti con bei finestroni in legno, farebbero la felicità di qualunque ente o associazione di natura culturale. 

 

L'esplorazione è stata fatta per un tempo davvero breve, nel rispetto dei luoghi e degli eventuali cartelli di divieto presenti. Nessuna intrusione in luoghi protetti da chiusure, barriere, cancelli o in presenza di divieti è stata fatta. Nulla è stato toccato e/o prelevato. 

 

IL PRESENTE ARTICOLO NON COSTITUISCE IN NESSUN MODO UN INVITO O UN INCORAGGIAMENTO ALL'ESPLORAZIONE. I LUOGHI SONO FATISCENTI E PERICOLOSI. CHI LO FACESSE, SE NE ASSUME OGNI CONSAPEVOLE RISCHIO. AD OGNI BUON CONTO RICORDATE SEMPRE LA REGOLA "LEAVE ONLY FOOTPRINTS AND TAKE ONLY PHOTOS", LASCIATE SOLO IMPRONTE E NON PRENDETE NULLA SE NON IMMAGINI.


 

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