GRAND HOTEL MILANO POLVERE DI STELLE

Il grand Hotel Milano, inaugurato nel 1870, è un albergo in stile liberty dal perduto fascino che ha visto personalità di ogni genere e di ogni epoca percorrere i suoi corridoi intrattenersi nei suoi saloni ed esibirsi nel suo piccolo teatro. Prima di conoscere il declino e poi una ingloriosa fine fu luogo amato da molti divi della “belle époque” e di epoche successive, nomi illustri come la grande Eleonora Duse musa ispiratrice di Gabriele D’annunzio e più recentemente Vittorio Gassman, Ornella Vanoni e molti altri. Trentatré camere “caratterizzate da uno stile sobrio ed elegante con pavimenti in parquet, in ceramica o con moquette e munite di una vasta gamma di servizi tra cui: telefono diretto, aria condizionata, cassaforte, minibar, servizio in camera, bagno privato con asciugacapelli e set di cortesia.” Aveva un proprio ristorante elegantemente arredato che poteva ospitare fino a settanta persone. Il Grand Hotel Milano era anche dotato di un piccolo teatro che poteva ospitare fino a 100 persone. Pur essendo un albergo antico era nel tempo stato dotato di servizi accurati ed adeguati e dunque univa fascino e comfort moderno. Il perché della sua ingloriosa fine non va ricercato nell’assenza di gradimento o in qualche crisi del flusso turistico, ma negli avvenimenti che nel 2010 videro l’albergo sospendere l’attività per “gravi problemi infrastrutturali e di sicurezza”. Sulla base di una perizia tecnica, confermata anche dai vigili del fuoco, commissionata da Massimo Fiore, all’epoca gestore della struttura, e depositata in tribunale si evidenziarono alcune gravi carenze strutturali ed agli impianti che mettevano in discussione la necessaria sicurezza e incolumità, sia per gli ospiti che per il personale. La situazione precipitò sempre più offuscando il prestigio ed il fascino di cui questa struttura aveva sempre goduto. La struttura fu messa in vendita per una stima che si riduceva progressivamente di anno in anno, proporzionalmente al degrado crescente. Si passò dai quasi tre milioni e mezzo a poco più di due milioni tre anni dopo per arrivare a 484mila euro nel 2016. 

L’albergo a tutt’oggi giace morente senza che si faccia avanti un compratore disposto a farlo rinascere, ridotto ad uno spettro e privato del suo antico fascino. Anche il teatrino “Vittoria” che vide tantissimi celebri artisti, prima fra tutti la Duse che amava molto provare qui i suoi spettacoli, è ormai quasi irriconoscibile. Chi, come noi, ha avuto la fortuna di esplorarlo avrà provato la stessa nostra grande tristezza nel vedere le vetrate rese opache dalla sporcizia, i belli affreschi liberty mostrare le ingiurie del tempo e le tavole del palcoscenico coperte da una spessa coltre di polvere. Una decadenza che non offusca tuttavia il bel tempo che fu e la grandezza degli artisti che calcarono queste tavole, di cui a noi sembra quasi percepirne la magica presenza.


L'esplorazione è stata fatta per un tempo davvero breve, nel rispetto dei luoghi e degli eventuali cartelli di divieto presenti. Nessuna intrusione in luoghi protetti da chiusure, barriere, cancelli o in presenza di divieti è stata fatta. Nulla è stato toccato e/o prelevato. 

IL PRESENTE ARTICOLO NON COSTITUISCE IN NESSUN MODO UN INVITO O UN INCORAGGIAMENTO ALL'ESPLORAZIONE. I LUOGHI SONO FATISCENTI E PERICOLOSI. CHI LO FACESSE, SE NE ASSUME OGNI CONSAPEVOLE RISCHIO. AD OGNI BUON CONTO RICORDATE SEMPRE LA REGOLA "LEAVE ONLY FOOTPRINTS AND TAKE ONLY PHOTOS", LASCIATE SOLO IMPRONTE E NON PRENDETE NULLA SE NON IMMAGINI.

 

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