FRANCIA Limoges
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A New York spariscono nel nulla degli uomini che non riconoscono affatto la propria condotta violenta sulle proprie compagne.
Non ritorneranno mai più nelle loro case.
– Chi li ha sequestrati?
– Che fine hanno fatto?
Il detective Carlos Diabo deve dare una spiegazione a questo mistero.
La contessa Lucrezia Montecadi, potente imprenditrice e mecenate dell’arte, guida la Radesa, un impero della farmaceutica da oltre 200 miliardi di dollari di fatturato.
Fonda una onlus che agisce contro la violenza sulle donne, finalizzata a rendere ogni donna economicamente indipendente, valorizzata, ed autorevole.
I castelli della Campania erano in realtà molti di più, ma una parte venne distrutta già in epoche remote, andando talvolta persa anche la memoria storica, e quelli che sono rimasti non hanno avuto vita facile. Il continuo mutare delle dominazioni nell’Italia meridionale, nonché il verificarsi di frequenti terremoti, mise a dura prova la sopravvivenza di quasi tutti i castelli che, nel corso dei secoli, vennero distrutti, ricostruiti, rimaneggiati o abbandonati del tutto, a seconda delle necessità e delle risorse economiche dei feudatari e della popolazione.
Questo libro è un viaggio non solo fotografico nella storia di quelli che sono sopravvissuti al tempo
ROBERTO PELLECCHIA Di origini austriache, l’autore vive e lavora a Salerno, dove esercita da 35 anni la professione di medico. Fotografo e instancabile viaggiatore, ha all’attivo 6 pubblicazioni di successo legate ai territori.
Il libro sarà in edicola a partire da domani al contenutissimo costo di 10 euro in tutta la provincia di Salerno.
43 storie, 30 paesi, 13 centri storici, cinque province.
Borghi e centri storici abbandonati in Campania prende in esame quei luoghi che sono stati abbandonati nel corso degli ultimi mille anni e di cui esistono ancora rovine ben leggibili, ruderi, paesi o nuclei storici interi.Il tema centrale si sviluppa intorno al momento dell’abbandono e ai motivi dello stesso, da ricercarsi in catastrofi naturali, eventi bellici, pestilenze o abbandoni spontanei e progressivi causati dalle condizioni disagevoli che le piccole comunità dovevano affrontare per viverci, non più compatibili con gli standard di vita dell’epoca attuale. Numerosi sono gli aneddoti riguardanti sia gli ultimi abitanti che vi vissero, sia l’epoca in cui questi paesi erano vitali. Mentre alcuni di questi, come Roscigno Vecchia, Romagnano al Monte, San Severino di Centola, Apice Vecchio, sono ben conosciuti e meta di visitatori e curiosi, altri stanno scomparendo dalla memoria o dalla sfera del patrimonio storico e culturale. Le 43 storie narrano le vicende di 30 paesi e 13 centri storici completamente disabitati sparsi tra le cinque province della Campania, con l’intento di attirare sempre di più l’interesse verso queste realtà abbandonate ricche di fascino, ma implicitamente anche verso numerosi piccoli centri che rischiano lo spopolamento totale nel nostro presente.
ROBERTO PELLECCHIA di origini austriache, l’autore vive e lavora a Salerno, dove esercita da 35 anni la professione di medico. Fotografo e instancabile viaggiatore, ha all’attivo 6 pubblicazioni di successo legate ai territori.
PER ACQUISTARE IL VOLUME borghiabbandonati@libero.it
Uno degli inganni più grandi del Maligno è quello di far credere che non esista. Probabilmente è così, soprattutto oggi, quando la nostra società, così distratta dall’effimero, dal tecnologico, così priva di radici, di profondità, dimentica della saggezza antica, sembra essersi abbandonata a vivere senza valori, senza riferimenti, in una libertà condizionata e senza senso, avvinghiata ad una paura irrazionale, che rischia di portarci nei vicoli ciechi dell’esistenza. Ecco perché un libro come questo di Giancarlo Piccolo è di notevole importanza. Perché attraverso uno studio capillare sulla figura del Diavolo dal punto di vista storico-culturale e attraverso alcune illuminanti interviste a eminenti esorcisti italiani, ci fa aprire gli occhi su quella che sembra essere un’innegabile realtà. Un libro-inchiesta, dunque. Sul visibile e sull’invisibile, su quella parte irrazionale ed escatologica della nostra esistenza, il male, che spesso tendiamo a non guardare e che invece è di fondamentale importanza.
Per acquistarlo, cliccare sul link sotto.
"C’era un treno che aveva le ali, c’è un binario che attraversa le nuvole, ci sono storie che sanno di terra, di fuoco, di neve e di acciaio. Un viaggio di frontiera. Che sa di alture, di storie dell’Italia sconosciute e meravigliose. Quattro giorni, 130 km a piedi lungo i binari della Transiberiana d’Italia. 320.000, tante sono state le traversine che abbiamo calpestato durante il tragitto (per un totale di 120 km percorsi con 10 ore di camminata al giorno). Le ho contate con una buona approssimazione. Traversine di legno o, peggio, di cemento. Spesso, spessissimo, annegate in mezzo a sassi spigolosi da massicciata, distribuiti irregolarmente. Un massacro per i piedi, che si è aggiunto alla fatica muscolare della marcia. Una compagna di viaggio dunque che, sempre paradossalmente, si è rivelata musa per narrare di altre fatiche ben più pesanti delle nostre. Quelle degli uomini e delle donne che la Sulmona-Carpinone l’hanno costruita e fatta vivere con il proprio lavoro"
Neo Edizioni Via Volturno, 2 – 67031 – Castel di Sangro (AQ) – info@neoedizioni.it – ww.neoedizioni.it
Dal 10 marzo del 2020, il secondo Governo Conte, al fine di limitare la diffusione dell’epidemia da Covid-19, ha dichiarato l’intero territorio italiano zona rossa. Questo ha comportato una serie di restrizioni alla libertà individuale, con l’invito (poi risultato obbligo) di restare nelle case, e la chiusura di una moltitudine di attività commerciali, artigianali e industriali. Da quel giorno ho cominciato a scrivere un diario quotidiano sulla mia pagina personale aperta sul social network Facebook, con il precipuo intento di raccontare l’evoluzione storica del periodo, attraverso riflessioni semiserie sugli accadimenti che si sono via via susseguiti. A partire, dunque, dai vari decreti presidenziali, dalle reazioni dei cittadini, e dal cambiamento di stile di vita, fino a giungere alle paure, alle questioni economiche e ai vari pareri espressi di continuo da virologici, esperti in medicina, psicologi, economisti, giuristi, filosofi e intellettuali. Senza mai tralasciare gli episodi più singolari accaduti nel corso dei giorni, le sanzioni più strane comminate per la violazione delle disposizioni, e le riflessioni ironiche e pungenti che qualsiasi italiano, ritrovatosi improvvisamente protagonista di un romanzo distopico, ha certamente avuto. Ne è uscito fuori un vero e proprio resoconto, che si legge con facilità, e che desta da un lato sorrisi, dall’altro amari pensieri sul passato, sul presente e sull’incerto futuro che attende ognuno di noi. Soprattutto un resoconto che, letto in futuro, rappresenta un invito a non dimenticare. Una memoria che noi tutti, a partire dai napoletani, non possiamo accantonare anche quando tutto sarà finito.
Giorgio Coppola è nato a Napoli, dove vive e svolge la professione di avvocato. Sassofonista, è stato direttore artistico di rassegne di musica jazz. Ha pubblicato tre romanzi, Nessuno può conoscermi (2015), Default (2016) e La Maschera (2017), tutti con la Robin Edizioni.
E’ autore di due raccolte di poesie, Dell’amore, del destino e di altri inganni (Albatros-Il Filo, 2014) e Aghi di pino (Robin Edizioni, 2016), da cui ha tratto l’idea per una mostra collettiva dal titolo (In)finite realtà, allestita nel 2017 al PAN | Palazzo delle Arti Napoli nel 2017 con la collaborazione di fotografi e disegnatori.
Ha pubblicato, insieme al disegnatore Marco Barone, Faceborbon, un graphic novel sul Principe di Sansevero per la alós edizioni.
È presidente dell’associazione SediMenti, con cui organizza eventi culturali.
Settanta accattivanti fotografie in bianco e nero degli alberi più maestosi del pianeta. La ricerca di Beth Moon, fotografa di San Francisco, è durata 14 anni e l'ha portata attraverso gli Stati Uniti, l'Europa, l'Asia, il Medio Oriente e l'Africa. Alcuni dei suoi soggetti crescono in isolamento, su montagne remote, altopiani o riserve naturali; altri mantengono un'esistenza orgogliosa, sebbene spesso precaria, nel mezzo della civiltà. Tutti condividono una misteriosa bellezza legata all'età ed al potere di connetterci a un senso del tempo e della natura molto più grande di noi stessi. È questa bellezza, e questo potere, che Beth cattura nelle sue straordinarie fotografie.
Come suggerisce il titolo del libro, questi antichi alberi sono un vero e proprio ritratto vivente del tempo e dello scorrere della vita.
Il 18 dicembre 1999, i piedi di Julia toccarono il suolo per la prima volta dopo 738 giorni, quando scese da "Luna", una sequoia millenaria nella contea di Humboldt, in California. Il 10 dicembre 1997 era salita a un'altezza di 60 metri, per quello che pensava sarebbe stato un "tree-sit" di massimo tre settimane. L'azione aveva lo scopo di fermare Pacific Lumber, una divisione della Maxxam Corporation, che stava disboscando una antica foresta di sequoie secolari. La compagnia era anche accusata di aver provocato l’enorme frana che aveva investito la città di Stafford, spazzando via molte case. Invece Julia ha ingaggiato una vera battaglia durata più di due anni proteggendo il simbolo di tutta la foresta, una enorme sequoia soprannominata Luna che si erge sulla collina sopra Stanford in California. Julia, soprannominata Butterfly (farfalla) ha vissuto sull’albero affrontando tempeste, freddo, solitudine, paura, sola con il suo gigante. Alla fine ha vinto La sua battaglia: la Compagnia ha firmato un accordo con Julia assistita da una organizzazione che si occupa proprio di protezione delle foreste, Sanctuary Forest, di rinuncia al disboscamento in tutta l’area attorno a Luna. Questo è il racconto autobiografico di questa storia.
L'ORIZZONTE OGNI GIORNO UN PO' PIU' IN LA'
Inseguire i propri sogni infrangendo le regole del cd. buon senso. Claudio si è realizzato allontanando tutto quello che dovrebbe fare felice una persona: un buon lavoro, un conto in banca, una casa, una macchina, una relazione stabile. Ha fatto il percorso inverso. Il suo lavoro di bancario gli andava stretto e così un giorno, dopo avere visto un tramonto dal treno che lo portava da Milano nella sua Piacenza, ha capito che doveva andare. Si è licenziato, ha lasciato la zona di “comfort” data dalle sicurezze per addentrarsi in un territorio oscuro e sconosciuto. E’ partito per un viaggio intorno al mondo di mille giorni, senza prendere aerei con un compagno molto scomodo: il diabete. Un viaggio di tre anni con alti e bassi, che lo ha visto tornare in fretta e furia da Bangkok per stare vicino al padre morente. Ma alla fine si è rimesso in cammino, ripartendo proprio da dove aveva interrotto ed ha realizzato il suo sogno. Come dice lui, questo libro non è un reportage di viaggio e non è nemmeno un libro filosofico, non intende dare lezioni di vita a nessuno. Claudio dice di non credere nei cd viaggi catartici, i viaggi “redenzione”. La sua scelta è stata dettata da una esigenza, un fuoco interiore che forse da sempre bruciava in profondità. Non è partito per risolvere problemi, ma per guardarsi dentro attraverso gli occhi delle mille e mille persone che ha incontrato sul cammino e per compagno il silenzio dei grandi spazi del mondo. Questo è in definitiva un libro sulla cosa più preziosa che ogni essere vivente ha: il tempo. Nessuno sa quanto, ma non ne abbiamo molto e sprecarlo vuol dire non vivere.
Ambientato in Namibia.
Una storia di amore profondo con la savana e la scoperta del rapporto diretto con la natura, che si fa guida nei momenti difficili della vita. E’ presente una dimensione onirica capace di offrire energie inaspettate per liberarsi oltre i propri orizzonti.
Alessandra Laricchia, grande viaggiatrice, documentarista, Ranger e guida in Namibia, grande esperta d'Africa, ideatrice e promotrice di molti progetti legati all'Africa.
SANTIAGO PER TUTTI
Se volete fare il "Cammino di Santiago" questo è il libro per voi. Una guida intelligente e scritta per tutti con informazioni dettagliate su tutto il percorso (tipo di fondo stradale, pendenza, tempi medi di percorrenza, rifornimento, alloggi etc.). Oltre ai classici itinerari, ce ne sono alcuni studiati per persone che hanno qualche forma di disabilità, da lieve a grave. Insomma: il Cammino per tutti!
Gli autori sono:
Pietro Scidurlo, classe 1978, paraplegico dalla nascita. ha effettuato due volte il cammino in Handybike. Da questa esperienza ha maturato idea di scrivere una guida che fosse adatta anche a persone disabili.
Luciano Callegari, un veterano del cammino di Santiago con altre pubblicazioni sul Cammino di Santiago al suo attivo.
Il libro, edito da "terre di mezzo", può essere prenotato presso l'associazione FREE WHEELS ONLUS. Vi arriverà così in poco tempo e contribuirete agli scopi benefici dell'associazione nonché a progetti di mappatura di nuovi percorsi.
Sotto il link dell'associazione
BAIKAL
In una delle immersioni nel lago Baikal, il batiscafo Mir, lo stesso del film Titanic, ha scoperto sul fondo un vagone ferroviario che sicuramente fa parte del famoso “Treno blindato con il tesoro degli zar”: Su quel favoloso treno hanno scritto e fantasticato in molti, nella letteratura e nel cinema. Hugo Pratt manda il suo eroe Corto Maltese, alla ricerca del treno blindato con l’oro dello zar insieme a Rasputin. Il regista russo Andrei Kravciuk, con il suo “Admiral” ha spopolato i botteghini dei cinema russi. Per non dimenticare Folco Quilici, che descrive il tragico destino di un aereo affondato con i diari di Mussolini, forse non molto distante dal treno dello zar. La storia era troppo bella per non cedere alla tentazione d’immaginare, sempre sul filo di una rigorosa ricostruzione storica, i retroscena, i personaggi e gli avvenimenti di quei “giorni che sconvolsero il mondo”. L’inarrestabile caduta dello zar, seguita da quella del governo provvisorio, la resistibile ascesa di Lenin, Trotski, Sverdlov, Stalin e di tutti gli uomini che contribuirono a far nascere non solo una rivoluzione, ma un cambiamento storico, senza precedenti. Su questo sfondo si muove il protagonista Vassilij, in una missione segretissima, che ha come scopo la salvezza del suo Paese e quella di una giovane donna di cui è innamorato. Per lei, e per realizzare il suo sogno d’amore, tradirà, ucciderà e rinnegherà il suo passato; muovendosi sulla Transiberiana attraverso tutta la Russia, contro le forze stesse che stanno per forgiare la Storia. (Mario Scotto)
VERRANNO NELLA NOTTE
Un viaggio onirico nella mente di uno dei più grandi personaggi che abbiano attraversato la storia dell'uomo ed il tempo. Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus Von Hohenheim detto Paracelso, in omaggio al grande intellettuale romano Celso, è stato astrologo, alchimista e medico. Ha ostinatamente viaggiato in tutte le terre conosciute per scoprire i segreti della vita e della medicina. Una vita intensa e a tratti romanzesca. La grande abilità letteraria e la sconfinata fantasia dello scrittore Mario Scotto ne hanno creato una autobiografia immaginaria.
Mario Scotto ha la capacità di portare la mente a spasso nei secoli, come avesse scoperto il segreto per viaggiare nel tempo. Leggendo, perché è questo che proverete, avvertirete i profumi delle spezie nei mercati d'oriente, l'odore pungente della salsedine e del legno bagnato delle navi veneziane, sentirete il rumore della tempesta di sabbia che avanza e l'urlo di guerra dei cavalieri mongoli nella steppa. Verrà nella notte e non ti lascerà chiudere il libro finché non l'avrai finito.
Mario Scotto è nato ad Asmara, in Eritrea, da genitori italiani. Ha lavorato a Torino per molti anni come responsabile di alcune multinazionali di produzione di strumentazione industriale. La sua passione per la letteratura gotica e la fantascienza l'ha portato a scrivere numerose recensioni di libri e film sulle più note fanzine degli anni '70. Ha nel tempo pubblicato numerosi libri dedicati ad un'altra sua grande passione, il tango argentino, ed ai suoi viaggi in Provenza per insegnarlo, tra cui le correnti del tempo e una notte di tango a Venezia. Ha pubblicato per la Casa editrice Liberfaber due romanzi di avventura: Verranno nella notte, immaginaria autobiografia di Paracelso, e Baikal
I COMPLESSI MANICOMIALI I ITALIA TRA OTTO E NOVECENTO
Un opera fondamentale per comprendere la nascita, le trasformazioni e la fine delle strutture manicomiali in Italia.
Un libro, ricchissimo di riferimenti storici, bibliografici ed iconografici.
Scritto da una vera esperta della materia, la Prof. Cettina Lenza, coordinatrice del Progetto inter universitario "Gli spazi della Follia".
Il progetto si propone di restituire alla memoria collettiva una pagina importante della storia non solo dell'architettura e delle città, ma anche della medicina, delle istituzioni, della coscienza civile, e fornire agli studiosi che a soggetti pubblici o privati interessati alla tutela e valorizzazione di un patrimonio culturale importante per la Società.
Questa sorta di sinfonia letteraria in cinque movimenti, capitoli o mondi ipertestuali, rappresenta la ricapitolazione a specchio con l’io narrante di un’anima incarnatasi, con impressionanti analogie, nella vita di cinque geni della Musica: Pergolesi, Mozart, Rossini, Gershwin e John Lennon. Fittissimi dialoghi e incessanti accadimenti avvengono nei luoghi di elezione di questi ad altri personaggi visitati nella realtà dall’autore, alla presenza di altrettanti “testimoni” che incarnano anche l’essenza di alcuni ordini religiosi, con svariati enigmi che conducono, quasi come un giallo, alla scoperta di una misteriosa Centrale J. Un plot complicatissimo, dai ritmi assai sostenuti e sul filo di abbondanti coincidenze significative, complesso da descrivere, ma meno visionario ed astratto di quanto si possa però immaginare, emergendo la dimensione reale, nei vivacissimi episodi vissuti in prima persona, con granitica consistenza.
MASSIMO FARGNOLI
Presidente e direttore artistico dell’Accademia Musicale Napoletana Presidente dell’Associazione Pianistica “Sigismund Thalberg” di Napoli Consulente musicale del Teatro Augusteo di Napoli Direttore artistico del Todi Arte Festival
101 STORIE SU NAPOLI CHE NON TI HANNO MAI RACCONTATO
Vi consigliamo questo libro su Napoli che racconta, come dice il titolo, una città meno nota e conosciuta. 101 storie è una guida che vi conduce nelle viscere di Parthenope con il consueto stile leggero e ironico della brava autrice, Agnese Palumbo.
Potete acquistarlo qui: www.newtoncompton.com/libro/101-storie-su-napoli-che-non-vi-hanno-mai-raccontato
AGNESE PALUMBO
Scrittrice, giornalista, si occupa da sempre di Storia delle donne e delle questioni di Genere. Ha collaborato con la Repubblica e il Riformista. Per il teatro ha scritto, con Massimo Piccolo, Sante, Madonne e Malefemmene e Non farlo nel mio nome, storia di una brigantessa. Collabora con la casa di produzione cinematografica MoonOver. Per la Newton Compton ha pubblicato 101 cose da fare a Napoli almeno una volta nella vita, 101 storie su Napoli che non ti hanno mai raccontato e 101 donne che hanno fatto grande Napoli. Coautrice di Misteri segreti e storie insolite di Napoli e “Il giro di Napoli in 501 luoghi con Maurizio Ponticello.
Se guardate al timballo di maccheroni con la sufficienza che si riserva ai buoni ma vecchi piatti per le feste, state facendo un torto ad una regina. C'è un affascinante filo della memoria che unisce la tradizione siciliana a quella napoletana. È quello dei Monzù (o Monsù, in Sicilia), termine di derivazione francese, che indica i capocuochi degli aristocratici del Regno borbonico delle due Sicilie, celebri tra il 18° e il 19° secolo.
Flavia Pantaleo, napoletana di nascita e siciliana di adozione, docente di Diritto convertitasi a una vita da cuoca, racconta di casati e ricette senza tempo ne "La cucina dei pasticci e dei timballi". E mentre medita sull'oblio dei siracusani Capellini fritti con le alici, o sull'opulenza del palermitano Pasticcio pasquale di conchiglie, l'autrice evoca storie di corti e le gesta della trisavola Emilie che si innamora del suo futuro marito in esilio con la corte di Franceschiello. I pasticci e i timballi erano già presenti nel Rinascimento; l'idea era quella di cuocere un guscio di frolla ripiena di pasta e sughi vari, mentre il pasticcio era la versione dolce del timballo già all'epoca dei romani. Secoli dopo, la raffinata Maria Carolina d'Asburgo, moglie di Ferdinando IV di Borbone, decise di puntare all'innovazione della tavola, dove per i meridionali il riso era ancora "cibo per malati" .(Da Republica)
Un immaginario diario del grande pittore narrato da Francesco de Core con le stupefacenti foto di Sergio Siano. La Napoli del seicento raccontata con due
strumenti diversi, narrativo e iconografico, per un risultato da brividi. Che crediate o meno all'autenticità delle parole e delle immagini, quello che appare è il crudo responso di una clessidra
rotta, e la sabbia del tempo è la Napoli del centro storico dove i secoli sembrano fermarsi sotto i portici e nascondersi negli anfratti bui per riapparire a chi li va cercando ostinatamente,
giorno dopo giorno, anno dopo anno. Napoli è l'equazione del tempo, mostrando che questo non è una linea ma una scacchiera e le cose non fuggono avanti o rimangono indietro, tutto è mescolato,
eternamente presente e irredimibile.
Questo libro è consigliato da Essere altrove, se amate Caravaggio, Napoli e l'arte in generale vi ricompenserà. Compratelo
VICOLI
SERGIO SIANO Fotoreporter del quotidiano “Il Mattino”. Ha realizzato numerose mostre e pubblicazioni fotografiche.
Le foto di Sergio Siano raccolte in questo volume sono un invito a conoscere la città nei suoi aspetti più veri e autentici. I vicoli, i bassi, i volti dei loro abitanti, la storia di un’edicola votiva non sono “colore”, ma l’anima più profonda della città che si tramanda nei secoli. In questo “viaggio” la vita popolare è tutt'una col monumento sgretolato che sorge a due passi, con la misera abitazione nello scorcio di un palazzo nobiliare, con le pietre e con gli uomini che sembrano legati ad un medesimo destino. Ne deriva perciò un libro non solo di splendide immagini, ma anche di racconti. Perché ogni luogo nasconde un’antica memoria, un personaggio, un aneddoto. Sergio Siano ci testimonia anche questo con una penna densa di emozioni che non ha nulla da invidiare all'obiettivo fotografico.
Potete acquistarlo qui: http://www.intramoenia.it/libri/vicoli/
BELLISSIMA,NON SEMBRA NAPOLI
Un bellissimo libro di Vincenzo Montella che sembra alludere alla meraviglia con cui spesso i turisti, italiani e non, scoprono Napoli. Si sentono spesso i giro commenti come:"è una città bellissima, affatto sporca e pericolosa come sapevamo" - "Ci hanno sempre parlato di Napoli come una città invivibile, invece l'abbiamo trovata allegra, pulita, sicura"-"ma che razza di città hanno sempre descritto i media, è del tutto diversa". Insomma, tutti finiscono per dire "non sembra Napoli!!!" per come Napoli è sempre stata denigrata e deprezzata nel tempo. Eppure questo libro intelligente non indugia in una volgare autoesaltazione, come sembrerebbe alludere il titolo, ma racconta lo stupore di chi si accorge di come Napoli non solo sia un luogo di sorrepndente ricchezza culturale, storica e naturale, ma offra esperienze umane uniche. Napoli come un immenso teatro a cielo aperto dove la realtà si confonde con la fantasia e la storia si mescola con la leggenda. Leggetelo, merita.
Lo trovate su AMAZON.
Nell'introduzione è raccontata la storia della Maremma dagli Etruschi ai giorni nostri.
Attraverso l’analisi di antichi documenti Faraò descrive la vita di venticinque santi che dal I al XVIII secolo sono nati, vissuti, morti o sepolti in terra di Maremma.
Alcuni di questi santi sono conosciuti solo a livello locale, mentre altri sono famosi e celebrati in molte parti d’Italia, come nel caso di san Bernardino da Siena, san Biagio e san Rocco.
Si parla anche di San Galgano (vedi nostro articolo nella sezione Borghi e storie d’Italia), la cui vicenda è legata alle colline vicino Siena e non rientra propriamente nella zona maremmana, ma ne è in qualche modo legato.