LA VILLA DELLA BARCA A VELA

TIPOLOGIA: Villa storica

STATO DEI LUOGHI: fatiscente

ACCESSO: difficile

MOTIVO ABBANDONO: sconosciuto

INTERESSE: fotografico/storico

TAG: #urbex  #urban_exploration #abandoned #urbex_campania #essere_altrove

Questa bella villa a tre piani con parco annesso fu una delle dimore possedute da una antica famiglia, uno dei sette casati più importanti del Regno di Napoli. Risulta che su questo poggio ci fosse un "casino da caccia", che fu demolito verso la fine del 700 e sostituito dalla costruzione odierna, posseduta dalla famiglia fino agli inizi del novecento. La villa era finemente arredata e custodiva preziose suppellettili storiche della famiglia. Luogo frequentato da personalità ed intellettuali, vi si svolgevano spesso eventi musicali di grande importanza. Nell'estate 1872, il celebre violoncellista e compositore Gaetano Braga, suonò qui insieme al fratello Giuseppe pianista e al celebre compositore Francesco Paolo Tosti. Nel palazzo hanno soggiornato, tra le molte celebrità, Leopoldo di Borbone, fratello discorde di Ferdinando II e Vittorio Emanuele II.

Nel 1911, per un solo anno, fu sede dell’Istituto per sordomuti Gualandi.  

Sede del comando tedesco durante il secondo conflitto mondiale, in questa Villa fu fucilato e sepolto un italiano accusato di avere sabotato una linea di comunicazione tedesca. Il corpo fu successivamente restituito ai parenti e sepolto in un cimitero.

Nel dopoguerra è stato abitato da una famiglia di cui alcuni membri risultano fondatori di un prestigioso circolo nautico. Forse per questo la presenza nella rimessa di una bellissima barca a vela in legno. 

La villa, bellissima ed in apparente buono stato all'esterno, si rivela estremamente ammalorata all'interno. Molte stanze del primo piano sono invase dai calcinacci dei soffitti crollati. Lo splendore passato lo si intuisce appena dai decori dei soffitti ancora esistenti e dai preziosi parati o qualche mobile superstite. Tra le macerie che letteralmente riempiono alcune stanze si intravedono oggetti di vita quotidiana: culle, giocattoli, scarpe. Anche il secondo piano mostra segni evidenti di abbandono ed incuria. Non sembra, tuttavia, un luogo vandalizzato; non ci sono le immancabili opere dei writers, se si eccettua qualche firma a spray nero lungo le scale e in una stanza. 

Al pian terreno, nella rimessa, ci sono un vecchio calesse, un meraviglioso torchio e quello che rende inconfondibile la villa per gli urbex più esperti: una bella bella barca a vela dallo scafo di legno azzurro, con l'albero maestro che sporge in avanti dalla prua. A vedere le foto di esploratori che ci hanno preceduto, ci siamo resi conto che lo stato dell’immobile è rapidamente peggiorato e diventato assai precario. Stanze un tempo luminose ed arredate, sono adesso un cumulo di macerie. Ci devono essere stati diversi recenti crolli. Del resto questa è zona sismica, devastata anche in tempi recenti da terremoti. Lo stato dei luoghi è di notevole pericolosità: nulla di nuovo invero per l’esplorazione urbana. Quello che ci rimane è tanta malinconia per un pezzo di storia che lentamente scivola via e si dissolve nella polvere e nell’oblio. Come molte belle cose di questo paese, meritava di avere miglior cura e fortuna.

 

L'esplorazione è stata fatta nel rispetto dei luoghi e degli eventuali cartelli di divieto presenti. Nessuna intrusione in luoghi protetti da chiusure, barriere, cancelli o in presenza di divieti è stata fatta. Nulla è stato toccato e/o prelevato. 

 

 

IL PRESENTE ARTICOLO NON COSTITUISCE IN NESSUN MODO UN INVITO O UN INCORAGGIAMENTO ALL'ESPLORAZIONE. I LUOGHI SONO FATISCENTI E PERICOLOSI. CHI LO FACESSE, SE NE ASSUME OGNI CONSAPEVOLE RISCHIO. AD OGNI BUON CONTO RICORDATE SEMPRE LA REGOLA "LEAVE ONLY FOOTPRINTS AND TAKE ONLY PHOTOS", LASCIATE SOLO IMPRONTE E NON PRENDETE NULLA SE NON IMMAGINI.


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