Viaggiare è pericoloso?

La recrudescenza del terrorismo etnico - religioso, specie di matrice islamica, ha reso purtroppo attuale una riflessione: viaggiare è un’attività pericolosa?

Per rispondere, bisogna distinguere cosa intendiamo per pericoloso. Se intendiamo il viaggiare puro e semplice, direi proprio di no. Anche il largo uso degli aerei non rende i viaggi più rischiosi di altre attività. L’aereo è considerato il mezzo più sicuro in assoluto, molto meno pericoloso dell’automobile o della moto che noi prendiamo tutti i giorni per spostarci.

Se per pericolo invece, intendiamo riferirlo a certe aree geografiche, oppure al tipo di attività che si vuole fare, il discorso ovviamente cambia e potremmo convenire che certamente ci sono luoghi più problematici di altri. Un viaggio sulle alpi austriache o in Baviera non è la stessa cosa di un viaggio nel cuore della foresta amazzonica, oppure in aree “calde” come il Medioriente.

Tralasceremo ogni riferimento al terrorismo, che presuppone una conoscenza specifica del fenomeno. Oltretutto, il pericolo terrorismo non è a apriori prevedibile; come abbiamo visto, nessun luogo è più assolutamente sicuro ed anche quelli ritenuti assolutamente lontani dall’idea di violenza, come Cannes, hanno pagato il loro triste tributo a questa fase della storia umana.

 

Considerando, dunque, le sole circostanze “normali” legate al viaggio, vi diamo la nostra idea di come rendere un viaggio il più sicuro e confortevole possibile.

 

Innanzitutto, un buon viaggiatore è un viaggiatore consapevole ed informato. Prima di organizzare un viaggio è buona norma conoscere bene i luoghi dove si va, leggendo e consultando persone che in quei luoghi ci sono già state. Ormai con internet è un’operazione facile ed accessibile a tutti.

 

La primissima cosa fare è consultare il sito della Farnesina, il ministero degli esteri italiano, dove sono riportate le aree instabili dal punto di vista politico e della sicurezza, con informazioni preziose paese per paese sulla sicurezza e sulle condizioni sanitarie.  Sono inoltre riportati indirizzi e numeri di telefono della rappresentanze diplomatiche cui fare sempre riferimento per ogni evenienza.  

Prima di partire bisogna essere bene informati su: sicurezza, condizioni sanitarie (vaccinazioni obbligatorie, rischi etc.), clima, usanze religiose e alimentari, particolari normative che rendono illecito quello che da noi non lo è.

Una cosa che andrebbe sempre fatta è stampare le info sulle rappresentanze diplomatiche del paese, o dei paesi, dove intendiamo andare. Insieme a questo, è un’ottima abitudine portare una fotocopia di tutti i documenti, che tornerà molto utile in caso di furto o smarrimento (rinviamo al nostro articolo nelle rubriche).

Un ultima buona regola è comunicare al ministero, e quindi ai funzionari dell’Unità di crisi, dove ci si recherà, attraverso la registrazione del viaggio nell’aera “dove siamo nel mondo”. Se lo facessero tutti, la Farnesina disporrebbe immediatamente delle informazioni preziose come quanti e quali connazionali sono in quell’area in quel momento.

Oltre a queste cautele preliminari, ci sono poi le solite cautele: possibilmente non vi avventurate in regioni problematiche e, se capita, raddoppiate l’attenzione e la prudenza; nelle grandi città, evitate di uscire di notte e comunque non da soli; informatevi delle aree pericolose e state lontani; non andate contro le usanze del luogo. Ciò potrebbe attirare comportamenti ostili. Ricordate che siete in un paese non vostro e che come un ospite bisogna entrare in punta di piedi e con il massimo rispetto; prima di fare qualcosa di insolito, informatevi sempre se è lecito da qualcuno del luogo, magari un poliziotto o un funzionario; vestitevi adeguatamente al posto dove vi trovate; quando fotografate, chiedete il permesso e, se notate fastidio, smettete subito. In alcuni paesi le donne non amano essere fotografate nemmeno da lontano. Si copriranno il volto inveendo verso di voi; non mangiate mai cose che non conoscete ed in posti di dubbia igiene.

Osservando queste regole, che sono semplicemente di buon senso, vivrete tranquillamente il vostro viaggio ed avrete il rispetto della gente del posto.

Una caratteristica dei buoni viaggiatori è anche la previdenza. Portate con se tutto quello che è necessario come medicine, batterie e carica batterie dei telefoni. Spesso all’interno degli aeroporti, agli arrivi internazionali ci sono promoter e negozi che vi informeranno su vantaggiose offerte. Spesso le proposte sono convenienti, fanno risparmiare e vi permettono di rimanere più agevolmente connessi con casa e con il mondo, laddove i nostri profili telefonici dovessero avere problemi. Perdeteci 10 minuti all’arrivo, spesso sarà stato utile.

Ricordate di stipulare un'assicurazione di viaggio, che contempli assistenza soprattutto medico sanitaria. Oggi l'offerta è molto varia e vi rimandiamo ad una altro scritto specifico di questa rubrica. 

Infine, una regola che sembra ovvia ma non lo è affatto: che si sia in due, tre o cinquanta, il problema del singolo è il problema di tutto il gruppo. Ogni cosa, anche la più fastidiosa, si supera se c’è la collaborazione e l’attenzione di tutti. Nessuno deve mai restare indietro o da solo, in caso di inconveniente. Un buon compagno di viaggio non mette al primo posto il suo divertimento e non ti lascia mai solo nella difficoltà. Tenetelo a mente quando scegliete con chi viaggiare. 

 

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