VILLA MADONNA G., LA BELLEZZA FERITA

La storia di questa bella e nobile villa di campagna è quella di molti altri luoghi simili. Edificata, forse in periodo rinascimentale, da una nobile e potente famiglia toscana nei secoli è passata di mano in mano fino ad essere posseduta, in tempi relativamente recenti, da enti pubblici e poi, terminata la destinazione d’uso, è caduta nell'abbandono totale. 

La parte più antica della tenuta è rappresentata dalla chiesetta eretta nel XIV secolo che è preesistente alla villa. Quanto al nome, sarebbe quello della moglie di Giotto Peruzzi, uno dei proprietari della villa. Non ne conosciamo l’anno preciso di fondazione ma da una lapide presente nella villa si parla di una visita di un arcivescovo nel 1690. Il che ci assicura che la villa quanto meno seicentesca. Dopo i Peruzzi, furono proprietari i Del Rosso a cui si devono molti degli affreschi eseguiti da Luigi Ademollo. Nel 1864 la villa fu acquistata da Ernesto Nathan, personaggio politico del neo Regno d’Italia, che ne fu proprietario fino al 1914. Nel 1931 la villa passò al Regio Istituto Agrario e Forestale, poi Università di Agraria, e fu adibita a laboratori e accademia. Terminata la destinazione, la villa fu progressivamente dimenticata dalle istituzioni e lasciata nel disdicevole abbandono in cui tutt’ora si trova. 

La villa risulta di facile accesso e, dunque, evitiamo di fornire riferimenti utili a individuarla, anche se risulta comunque molto nota. L’aspetto esterno è di una vecchia casa di campagna che non lascia immaginare la bellezza di ciò che c’è dentro. E non parliamo di ricchi arredamenti, preziose rifiniture … la villa è pressoché vuota, e nonostante se ne intuisce tutta la passata magnificenza. La magione sembra essere molto antica. L’atrio centrale con il pozzo, l’ingresso monumentale, la lunga teoria di saloni spaziosi dai soffitti molto alti, la presenza dei camini nelle stanze ed una cucina molto antiquata parlano di un immobile che non è vissuto come abitazione da almeno un paio di secoli. Gli affreschi rivelano un gusto neoclassico aderente all’epoca in cui furono realizzati. Le condizioni statiche sembrano ancora buone; non ci sono solai precari o crollati, né segni di fessurazioni preoccupanti. Quello che è evidente, e fa arrabbiare, sono gli atti di stupido vandalismo subiti da molti degli affreschi. Insomma, ad un edificio del genere potrebbe ancora essere data una destinazione, magari di rappresentanza vista la magnificenza dei suoi interni. Intanto, questa magnifica magione, testimone di tanta storia e tanti avvenimenti, riempie di meraviglia gli occhi dei fortunati che di tanto in tanto vi entrano per vederla e immortalarla. 

 

 

Un ultimo sguardo l’abbiamo dato alla piccola cappella.

Come la villa, la cappella è abbastanza anonima di fuori e bella in modo stupefacente dentro. Anche la cappella ha subito un piccolo ma simpatico oltraggio, una scritta sottile e nera che sembra d’epoca tanto è stata fatta accuratamente inserita nell’abside:

Mia nonna diceva non fidarti di chi va a messa la mattina”.

A buon intenditor …


 

L'esplorazione è stata fatta per un tempo davvero breve, nel rispetto dei luoghi e degli eventuali cartelli di divieto presenti. Nessuna intrusione in luoghi protetti da chiusure, barriere, cancelli o in presenza di divieti è stata fatta. Nulla è stato spostato e/o prelevato. 

IL PRESENTE ARTICOLO NON COSTITUISCE IN NESSUN MODO UN INVITO O UN INCORAGGIAMENTO ALL'ESPLORAZIONE. I LUOGHI SONO FATISCENTI E PERICOLOSI. CHI LO FACESSE, SE NE ASSUME OGNI CONSAPEVOLE RISCHIO. AD OGNI BUON CONTO RICORDATE SEMPRE LA REGOLA "LEAVE ONLY FOOTPRINTS AND TAKE ONLY PHOTOS", LASCIATE SOLO IMPRONTE E NON PRENDETE NULLA SE NON IMMAGINI.