PRATA SANNITA, LA VECCHIA CARTIERA SUL FIUME LETE

Prata Sannita è un comune ubicato nell’alto casertano, non lontano dal confine con il Molise, sul versante nordoccidentale del massiccio montagnoso del Matese. Splendido esempio di borgo medioevale che si sviluppa attorno all’imponente castello. Abbarbicata ad un costone roccioso che domina la sottostante valle dove scorre il fiume Lete, è una complessa teoria di strade lastricate di pietra, strettissime e quindi facili da difendere. Di qui è passata la storia ed il castello ha visto tra le sue mura personaggi del calibro di Federico II di Svevia e Alfonso I di Aragona il magnanimo. È certo il passaggio di numerosi gruppi di cavalieri templari come testimoniano numerose iscrizioni lasciate tra le mura del castello a loro riferibili. Poco prima di arrivare al Borgo si può ammirare uno stupendo ponte di epoca romana, un tempo unico collegamento con i nuclei abitati vicini.

Tuttavia a Prata c’è una meraviglia meno conosciuta e che meriterebbe più attenzioni: un’antica cartiera edificata lungo le rive del fiume Lete. Questa cartiera è legata al nome di Ettore Procaccianti, nato a Guarcino vicino Frosinone e giunto a Prata intorno all’anno 1890. La sua famiglia possedeva due grandi cartiere, una a Guarcino ed una ad Aquino. Anche a Prata vi erano due cartiere ma di piccole dimensioni ed a conduzione familiare. Procaccianti acquistò una delle due che, grazie alla sua esperienza nel settore, trasformò in una moderna fabbrica con un ciclo di produzione di tipo industriale. Per fare ciò sfruttò anche parte della manovalanza esperta che lavorava nelle sue fabbriche laziali, facendo trasferire gli operai con le famiglie a Prata. Questo gli permise di iniziare subito e senza incertezze la produzione, contando su operai già formati. In seguito, in conseguenza del fallimento di una cartiera di Amalfi, riuscì ad acquisire il rimanente personale che gli serviva. Ettore Procaccianti è morto a Roma nel 1936 ed ha voluto essere seppellito a Prata, nel cui cimitero riposa, all’interno della cappella di famiglia. La cartiera di Prata fu acquistata successivamente dall'ingegnere Ruggiero Bonghi ed è rimasta in funzione fino alla fine degli anni Sessanta. 

Le cartiere avevano una importanza fondamentale per l’economia locale, costituivano un volano anche per altri settori come la produzione della legna, che serviva per le fornaci, o la produzione della calce per l’impasto dal quale poi si produceva la carta. Costituiscono, quindi, una memoria storica di grande importanza oltre che luoghi di incomparabile bellezza. E noi ve la vogliamo mostrare, nella speranza che possa diventare un luogo di interesse turistico e che da relitto del passato possa diventare qualcosa che porti benefici economici alla popolazione locale.

Questa cartiera è accompagnata costantemente dal rumore del fluire delle acque del fiume Lete che segnano il tempo trascorso. Non sappiamo se sia proprio il Lete della mitologia, il fiume dell’oblio, di cui parla Virgilio nell’Eneide (En., VI 714-715), dove le anime dei Campi Elisi che devono reincarnarsi vi si immergono per dimenticare le vite passate. Noi comunque preferiamo pensare che questo meraviglioso esempio di archeologia industriale non finisca nell’oblio per finire cancellato dal tempo; e, soprattutto, speriamo che non lo dimentichino le istituzioni.

LA CARTIERA È PROPRIETA' PRIVATA. Abbiamo appreso, dai nostri referenti locali che esistono ancora dei proprietari di questa cartiera, ma non ci è stato indicato chi fossero, e sembrerebbe che si siano trasferiti molto tempo fa negli Stati Uniti. Ci piacerebbe che chiunque essi siano e ovunque risiedano oggi, potessero un giorno fare rinascere questo luogo, dandogli la giusta collocazione come museo archeologico industriale  che racconti la storia e gli sforzi umani di una comunità intera. È assai probabile che essi avrebbero voluto e non abbiano potuto farlo da soli. Per questo è importante che anche le istituzioni si adoperino perché questo superbo luogo non si perda per sempre e possa portare benefici, in termini di presenze turistiche e di visibilità, alla comunità locale. E speriamo che questo piccolo ma doveroso atto di omaggio possa ottenere un giorno anche il loro gradimento.

 

Ringraziamo il G.A.P.S. gruppo archeologico di Prata Sannita, nella persona del Presidente Santillo Martinelli, per le preziose notizie storiche e tutte le indicazioni fornitaci.

 

RICORDIAMO ANCORA CHE: QUESTA CARTIERA E' PROPRIETA' PRIVATA. INOLTRE, LE ATTUALI CONDIZIONI DEI LUOGHI POTREBBERO COSTITUIRE UN PERICOLO PER LA VOSTRA L'INCOLUMITA'. PERTANTO, QUESTO ARTICOLO NON COSTITUISCE IN ALCUN MODO UN INVITO A RECARVI SUI LUOGHI SENZA IL PERMESSO E SENZA UNA GUIDA LOCALE.

SI PRECISA, INFINE, CHE QUESTO ARTICOLO, COME TUTTA LA PAGINA, E' SENZA ALCUN FINE DI LUCRO ED HA IL SOLO SCOPO DI SENSIBILIZZARE L'OPINIONE PUBLICA SULLA OPPORTUNITA' DI NON LASCIARE MORIRE UNA COSI IMPORTANTE TESTIMONIANZA DEL PASSATO, COGLIENDO LE OPPORTUNITA' DI RECUPERO, ALLO STATO RAGIONEVOLMENTE ESISTENTI.

 

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