LISA PRIORESCHI

Lisa Prioreschi, esploratrice toscana della Lucchesia, non ama troppo mostrarsi o parlare di sé e siamo, quindi, felici che abbia accettato di partecipare al progetto Urbex la femminile, Esploratrici si raccontano. In passato, con Lisa abbiamo condiviso alcune belle esplorazioni e lunghe ricerche di luoghi abbandonati. Ecco come ha risposto alle nostre domande

 

Parla un po’ di te

Fin da piccola ho vissuto in tanti posti diversi per via del lavoro di mio padre, quindi direi che questo è l’aspetto che più ha contribuito al mio essere principalmente un “animale solitario”. Fra cambi di posto e cambi molteplici di scuole non mi sono mai fatta un gruppo di amici stabili e di lunga data, il cosiddetto “zoccolo duro”. Devo dire però che non mi sono mai sentita sola nel senso più brutto della parola, perché questa cosa mi ha dato modo di conoscere tante persone di luoghi e città diverse e, grazie anche al sopravvento dei social, di poterci rimanere in contatto in maniera costante. Così, ora ho un buon gruppo di cari amici con alcuni dei quali condivido le mie passioni fra cui l’urbex. Vivo stabilmente in Toscana da un bel po’ di anni, ma la passione per l’urbex e il lavoro continuano a farmi andare su e giù come una trottola. Quindi a conti fatti, nulla è cambiato…

Come hai conosciuto l’urbex

Bè…adoro i posti polverosi e misteriosi fin da piccola, da quando non vedevo l’ora di salire quella scala scricchiolante di legno e intrufolarmi nella buia soffitta dei miei nonni con tutti quei mobili antichi e armadi pieni di vestiti e oggetti d’altri tempi… Questa stessa sensazione la cerco e la rivivo ogni volta che entro in un posto abbandonato che conservi arredi ed oggetti di chi lo abitava. Per anni non ho esplorato perché essendo da sola avevo dei timori e non mi fidavo ad andare per luoghi magari sperduti e pericolanti. Mi sfogavo cercandoli e, quando finalmente ho cominciato a girare, mi sono ritrovata una marea di posti da vedere in “lista d’attesa”. Si può dire che il primo posto “urbex” l’abbia visitato nel 1994, ma fino al 2004 non ho potuto organizzare seriamente viaggi a tema o apposta per vedere qualcosa di abbandonato. Per un bel po’ di tempo poi, ho esplorato senza fare nemmeno una foto, andavo solo per vedere e imprimere nella mia mente quelle sensazioni che ti riportavano alla vecchia soffitta…

Cos’è per te l’urbex, cosa ti piace e cosa non ti piace

Principalmente, per me, l’urbex è visitare posti che ti riconducono ad un passato lontano, ad un modo di vivere che oggi molti non sanno nemmeno come fosse. Il nostro mondo ormai è frenetico e “smaterializzato”, si vive molto e sempre di più online vivendo sempre di meno i posti e le persone. Nei luoghi abbandonati puoi fermarti e cercare di immaginare come fosse la vita al loro interno, le dinamiche dei vari abitanti o degli operai… Spesso, mi perdo con la mente a immaginare vite di altri tempi, tanto che quando mi scuoto o qualcuno del gruppo mi parla, mi accorgo che non ho ancora fatto una foto da tanto che ero incantata… Mi piace l’atmosfera, il condividere con chi sai che la vive come te. Mi piace la ricerca del posto, l’esplorazione e la ricerca della sua storia dopo, perché l’urbex non è solo la mera esplorazione secondo me, ma una cosa più complessa. Non sopporto gli ormai troppi urbexer modaioli o che vanno in un posto per fare la “foto famosa” per poi uscire senza aver visto altro…questo non è urbex, ma è mettere la bandierina del “ce l’ho, ce l’ho, manca” che a me personalmente fa una tristezza imbarazzante. Odio con tutta me stessa chi vandalizza e spacca tutto, senza il minimo rispetto di un posto che il suo cervello piccolo non riesce nemmeno a comprendere. Teste vuote che spero di non incontrarli mai, non so cosa accadrebbe…

Che luoghi preferisci esplorare

Adoro i luoghi dove la gente viveva…le case/ville, le grandi cascine, ma anche i paesi abbandonati, specialmente se sono molto vecchi, dove riecheggia ancora l’eco di una vita semplice fatta di sacrifici ma anche di grandi gioie che a quei tempi gustavi veramente. Mi piacciono i posti che hanno ancora oggetti o arredi che ti riportano ad immaginarne la vita… Mi piacciono le vecchie, gigantesche cucine dei cascinali, dove spesso c’era un viavai di mille persone e animali. Mi piacciono anche le fabbriche, ma devono essere storiche e conservare qualcosa della loro vita, che riesca a farmi immergere nella loro storia con l’immaginazione. Non mi piacciono molto le fabbriche o palazzine moderne e vuote, francamente non mi dicono nulla…o anche costruzioni dov’è stata cominciata una ristrutturazione e poi è stata lasciata lì, senza una fine. Posti che sono stati snaturalizzati e che non raccontano più nulla del loro passato.

Foto e video

Faccio solo foto, principalmente per me, per far sì che rivedendole mi facciano provare di nuovo quelle sensazioni meravigliose. Non faccio video e a dirla tutta, i video di questi posti in genere non mi piacciono, specie quelli che vedo girare da tempo, che puntano solo al “sensazionalismo acchiappa like”. All’inizio questo trend mi faceva sorridere, ora mi fa solo tristezza. Adoro perdermi a fotografare particolari, specie se sono oggetti antichi…

Qual è il tuo stile di ripresa

Premetto che non sono un fotografo né ho fatto mai corsi di fotografia. Quello che ho imparato (e sto imparando) lo devo a mio padre e ai miei amici che osservo avidamente. Ho fatto molte foto che mi servivano per lavoro e lavoro molto sulla post produzione (sempre per lavoro), ma per l’urbex prediligo le foto molto naturali, senza mille ritocchi aggiunti dopo. La foto deve raccontare il posto com’è senza set preparati che lo rendono solo finto e senza senso. Le foto che adoro sono quelle storte, con un’angolazione strana e dove la vegetazione incornicia l’edificio. Sto rivalutando anche un po’ le foto centrate e simmetriche, ma non sono ancora molto convinta…

L’emozione più bella e quella più brutta facendo urbex

L’emozione più bella è quando stai per arrivare sul posto…lo vedi, stai parcheggiando… già assapori l’esplorazione e, mentre prepari o scarichi l’attrezzatura, anche solo gli scambi di sguardi fra il gruppo non fanno altro che accrescere l’emozione. Quella più brutta è quando trovi un posto a te caro e che avevi visitato in buono se non ottimo stato e lo trovi distrutto completamente. E’ una cosa devastante, che ti fa venire una stretta al cuore. Non me ne capacito, tutte le volte che è successo sono rimasta di pietra, con un magone assurdo.

Che consigli daresti a chi vuole iniziare

Prima di tutto di crearsi un gruppo che condivide la stessa passione allo stesso modo, perché renderà le esplorazioni ancora più elettrizzanti. Inoltre, di essere prudenti e di seguire quelle poche ma fondamentali regole sottintese quando si entra in questi posti: mai da soli, occhi sempre vigili su cosa ti sta sopra e su dove metti i piedi, mai parlare ad alta voce o peggio ancora urlando (le cose in bilico aspettano sempre un buon momento per cadere in testa a qualcuno), ricordarsi che un posto TROVATO è molto più elettrizzante di uno avuto con facilità, assaporare il momento, pensare dopo a foto e video…cercare di immergersi nel posto e di viverlo. L’urbex dev’essere in primis per se stessi secondo me e non solo per fare il video o le foto o l’articolo da postare…  Ed infine, la cosa più importante: avere rispetto per i luoghi visitati. Sempre. 

 

E ORA SPAZIO ALLE FOTOGRAFIE DI LISA