DAL WEB
Questa grande villa dall’aspetto molto semplice ed austero era in realtà un complesso formato da un corpo centrale, una fattoria annessa, una cappella e svariati ettari di terreno coltivato a vite. La Villa fu occupata dai nazisti durante la guerra ed è stato il tragico teatro di una strage. Nei giardini adiacenti alla villa furono barbaramente trucidati per rappresaglia tre contadini, di cui uno di appena 16 anni. Pur se completamente abbandonata da tempo, va esplorata in silenzio e con il rispetto che merita un luogo della memoria del genere.
Il complesso si presenta abbastanza vuoto di oggetti, ma ha dei bellissimi saloni affrescati, il relitto di un pianoforte a coda e dei monumentali camini al suo interno.
In un affresco compare una scritta in greco ΠΘΥΑΣ ΔΩΚΙ che dovrebbe voler dire theos (forse dal dorico thias ) doki: "Dato a Dio".
Alcuni solai del secondo piano sono crollati rendendo visibili dal basso gli interni del secondo piano. Da una grande rimessa piuttosto mal messa si riesce ad accedere ai giardini ed alla cappella che aveva un tetto a capanna, oggi crollato.
LA CAPPELLA
L'esplorazione è stata fatta per un tempo davvero breve, nel rispetto dei luoghi e degli eventuali cartelli di divieto presenti. Nessuna intrusione in luoghi protetti da chiusure, barriere, cancelli o in presenza di divieti è stata fatta. Nulla è stato toccato e/o prelevato.
IL PRESENTE ARTICOLO NON COSTITUISCE IN NESSUN MODO UN INVITO O UN INCORAGGIAMENTO ALL'ESPLORAZIONE. I LUOGHI SONO FATISCENTI E PERICOLOSI. CHI LO FACESSE, SE NE ASSUME OGNI CONSAPEVOLE RISCHIO. AD OGNI BUON CONTO RICORDATE SEMPRE LA REGOLA "LEAVE ONLY FOOTPRINTS AND TAKE ONLY PHOTOS", LASCIATE SOLO IMPRONTE E NON PRENDETE NULLA SE NON IMMAGINI.
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