OLTRE IL CANCELLO

.                                             EX CARCERE GIUDIZIARIO                                          .

TIPOLOGIA: ex carcere giudiziario

STATO DEI LUOGHI: fatiscente

MOTIVO ABBANDONO: sconosciuto

INTERESSE: fotografico/impatto emotivo

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Realizzato nel 1993, inizialmente come carcere mandamentale, divenuto cinque anni dopo carcere giudiziario, questa struttura ha funzionato per meno di dieci anni. Chiuso nel 2002, non è mai stato più utilizzato da allora. 

 

Il carcere è una struttura moderna e funzionale formata da un ingresso blindato con vetrate antiproiettile e cancello scorrevole; un area cuscinetto prima del blocco di controllo e smistamento, con uffici e l’alloggio del direttore.

Subito dopo un pesante cancello scorrevole, c’è un’area antistante una grande porta blindata che costituisce l’ingresso vero e proprio ai blocchi, due maschili contrapposti e, di lato, uno femminile separato da quello maschile da alte mura. Subito si nota il grande stanzone dei colloqui con i familiari, con anticamera e due paraventi scorrevoli per le perquisizioni.

Al centro dei blocchi maschili c’è poi un vasto cortile rettangolare circondato da alte mura munite di telecamere di sorveglianza e potenti fari. E’ dove i detenuti prendevano la classica “ora d’aria” con ancora le porte di calcio al loro posto. Le celle disposte su entrambi i lati dei corridoi sono anguste e ospitavano fino a 4 persone. Erano composte da letti a castello e armadietti in legno.

Come tutte le prigioni, questa aveva una biblioteca dove i detenuti potevano prendere libri da leggere; ne abbiamo trovati molti, alcuni con annotazioni o con l’orecchietta alla pagina che faceva da segno per la lettura. 


BLOCCO DI SERVIZIO. ALLOGGI GUARDIE E DIRETTORE

L'INGRESSO AI DUE BLOCCHI

Oggi il carcere versa in uno stato di completo abbandono ed è completamente incustodito. Una fitta vegetazione si è impadronita di alcune strutture e dei muri di cinta. Per accedere al blocco femminile, ad esempio, è necessario farsi largo nei fitti rovi di spine che sbarrano la strada. Lungo i corridoi semibui dei blocchi ci sono pile di luridi materassi accatastati; documenti, libri, scarpe, divise delle guardie formano una poltiglia indistinta. Nelle celle è possibile trovare traccia della vita dei reclusi: santini, vecchie foto di attrici, starlette più o meno nude attaccate sugli armadietti. Una cella ci ha colpito in particolare modo, la numero 13. L’armadietto è organizzato con una serie di contenitori incollati allo sportello ricavati da scatole, dove il detenuto ospite cercava di tenere le sue cose con un certo ordine meticoloso. C’è il porta dentifricio fatto con lo scatolo dello Iodosan, il porta zucchero per il caffè fatto con lo scatolo dello zucchero etc. Questa cosa ci ha suscitato molta tenerezza. In un'altra cella, sullo sportello di un armadietto, è riprodotto quasi alla perfezione con la spugna di un asciugamano rosso il cavallino della Ferrari. Il grigio, enorme, cortile per l’ora d’aria è desolatamente vuoto, con le luci e le telecamere sugli alti muraglioni che controllano ormai solo le due porte di calcio prive di reti ancora al loro posto.

IL PRE-BLOCCO: PARLATORIO, SCUOLA, CUCINE E BIBLIOTECA


IL CORTILE PER "L'ORA D'ARIA"

BLOCCO MASCHILE

Il blocco delle donne, più ridotto, ha nella parete dell’ingresso una vecchia cabina telefonica, del tipo a “semi-uovo”, senza più l’apparecchio telefonico ed è “ingentilito” da un distributore di gelati Sammontana; dentro ci sono scatoli con ancora gli involucri dei ghiaccioli rimasti, ormai evaporati.

BLOCCO FEMMINILE

Tornare all'aperto dopo un’esplorazione nel ventre tortuoso e semibuio di questo carcere ha quasi il carattere di un’evasione e la riacquistata libertà ha un sapore molto particolare, riscaldata da una bellissima giornata di inizio giugno. 

 

VIDEO

 

 

IL GRUPPO URBEX CAMPANIA IN QUESTA ESPLORAZIONE: Giovanni, Anna, Michele, Gennaro, Velentina, Alfredo, Martina, Daniele, Vittorio, Gianni, Bernadette.

 

L'esplorazione è stata fatta nel rispetto dei luoghi ed in assenza di cartelli di divieto presenti. Nessuna intrusione in luoghi protetti da chiusure, barriere, cancelli o in presenza di divieti è stata fatta. Nulla è stato toccato e/o prelevato.  

IL PRESENTE ARTICOLO NON COSTITUISCE IN NESSUN MODO UN INVITO O UN INCORAGGIAMENTO ALL'ESPLORAZIONE. I LUOGHI SONO FATISCENTI E PERICOLOSI. CHI LO FACESSE, SE NE ASSUME OGNI CONSAPEVOLE RISCHIO. AD OGNI BUON CONTO RICORDATE SEMPRE LA REGOLA "LEAVE ONLY FOOTPRINTS AND TAKE ONLY PHOTOS", LASCIATE SOLO IMPRONTE E NON PRENDETE NULLA SE NON IMMAGINI.


 

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