LA CHIESA DEL TESCHIO

 

In una sperduta frazione della Campania c’è una chiesa che si è rivelata un’autentica sorpresa. A vederla sembra come tante altre grandi parrocchie di campagna, non mostrando all’esterno particolari segni di incuria o di abbandono.

Le nostre ricerche su questa chiesa non hanno purtroppo portato a molto. Sappiamo solo che è molto antica, ben più dell'indicazione esterna (XV sec.), periodo indicativo del suo divenire parrocchia. Si hanno notizie fin dal XIII secolo di questa chiesa, che sorgeva su un terreno denominato "Fondo dei Santi", da cui probabilmente ha preso il nome poi tutta la borgata. 

La scritta "XV secolo" incisa su targa di marmo a palo ed una bella cancellata di ferro dall’aspetto vetusto invitano ad andare a vedere. La zona è tranquilla, si vedono solo gatti in giro, ed il cancello è solo accostato, non risulta chiuso da serrature e/o catenacci. Cosi lo apriamo, saliamo la scala fin al sagrato e notiamo che la porticina di legno azzurro di ingresso è socchiusa. Ci avviciniamo, convinti di entrare nella solita composta chiesa di provincia e subito invece notiamo segni di chiaro inutilizzo, per non dire abbandono.

La chiesa a navata unica, dall’aspetto semplice ma al tempo stesso elegantemente solenne, è priva dei banchi per i fedeli, eccettuato uno, verso l’altare, davanti ad un confessionale, sul quale ammucchiati ci sono vesti e paramenti sacri, impolverati e pieni di ragnatele. Lo sguardo gira in tondo ed in alto ad esplorare con lo sguardo. Notiamo sulla sinistra un confessionale molto impolverato ma in discreto stato, una grande teca che doveva contenere una statua di santi o madonne aperta e vuota.


L’altare maggiore è parzialmente diroccato, mentre sulla destra c’è un altare minore ed un pulpito a cui manca la scala per accedervi, facendolo assomigliare ad un cubo di legno sospeso, come un’opera futurista. Sul fondo della chiesa il coro con un organo a canne in cattive condizione ed un finestrone ricoperto di ragnatele come tutto il resto. La pavimentazione è molto semplice, non sembra quello di una chiesa del XV secolo ed è stata forse rimaneggiato nel tempo; a dirla tutta non sembra nemmeno il pavimento di una chiesa.

 

Un primo ambiente attiguo alla sacrestia è ingombro di banchi in cattive condizioni e di paramenti sacri, tra i quali spicca quello che sembra un velo da sposa, ormai non più bianco ma reso grigio scuro dalla sporcizia. Da questo ambiente, c’è una scala in muratura, che sembra solida, dalla quale si accede al coro. Era la scala che certamente usava l’organista per andare a suonare durante le celebrazioni. Da qui si può ammirare dall’alto e nella sua interezza la chiesa. Quello che non si notava dal basso ora è da qui molto evidente: una profonda crepa nella volta ed ecco spiegate le ragioni dell’abbandono, dovuto a problemi statici con conseguente inagibilità. L’organo è in pessimo stato e coperto di sporcizia e ragnatele fittissime. 


Torniamo giù e proseguendo nello stanzone verso la sacrestia, troviamo l’ambiente più strano ed onirico del complesso: uno scarno stanzone dalle pareti rosa pallido, con le travi di legno a vista e le tele di rivestimento penzolanti ed un primitivo scaffale a muro, vuoto se si eccettua un teschio che sembra fissarti. Abbiamo quindi deciso di chiamare così questa chiesa, in omaggio a questa povera sconosciuta anima solitaria. Una scaletta dietro l’altare porta a degli ambienti meglio conservati nel quale c’erano arredi sacri: delle lunghe lanterne da processione, delle tavole di marmo con soggetti sacri, un candeliere per le offerte ed altro. 

L'esplorazione è stata fatta per un tempo davvero breve, nel rispetto dei luoghi e degli eventuali cartelli di divieto presenti. Nessuna intrusione in luoghi protetti da chiusure, barriere, cancelli o in presenza di divieti è stata fatta. Nulla è stato toccato e/o prelevato. 

IL PRESENTE ARTICOLO NON COSTITUISCE IN NESSUN MODO UN INVITO O UN INCORAGGIAMENTO ALL'ESPLORAZIONE. I LUOGHI SONO FATISCENTI E PERICOLOSI. CHI LO FACESSE, SE NE ASSUME OGNI CONSAPEVOLE RISCHIO. AD OGNI BUON CONTO RICORDATE SEMPRE LA REGOLA "LEAVE ONLY FOOTPRINTS AND TAKE ONLY PHOTOS", LASCIATE SOLO IMPRONTE E NON PRENDETE NULLA SE NON IMMAGINI.

 

Treespassing private properties is both illegal and dangerous.


TAG: #essere_altrove #urbex_campania #urbex #urbexphotography #esserealtrove #urbexcampania #decay #abandoned #abandonedworld #abandonedplaces

 

CONDIVIDI SU