-          RUPECANINA, LA ROCCAFORTE DEI NORMANNI             -

Sant’Angelo d’Alife - Di epoca normanna, Rupecanina ha una estensione ed una conformazione da farlo definire più un borgo fortificato che un castello. È collocato a circa 500 metri di altitudine, in un punto strategico che permette di avere il controllo sull’intero territorio della Valle del Volturno sottostante. Già nel IX secolo si registra la presenza di un primo modesto avamposto difensivo che serviva a proteggere la popolazione locale dalla minaccia saracena. Furono però i normanni ad edificare il Castello, in particolare Riccardo Drengot membro della omonima potente famiglia. Il capostipite, Rainulfo, scese in Italia in aiuto dei signorotti locali, in perenne lotta con Bizantini e Saraceni. La rupe cadde diverse volte nel tempo. Una prima volta nel 1220 ad opera di Federico II. Nel 1437 il castello fu distrutto e dato alle fiamme dal Cardinale Vitelleschi e questo ne segnò il lento declino. 

 

Oggi tutta la rupe è allo stato di rudere. Il Borgo era dotato di massicce mura difensive alte circa 7 metri, di cui rimane ancora qualche tratto, di tre torri di guardia e due ingressi. All’interno della cinta muraria vi era un villaggio ed una chiesa dedicata alla Madonna. Il Villaggio era concentrato soprattutto sul lato orientale e meridionale dove si ravvisano diverse cisterne e canali di scolo. Al lato nord-occidentale invece, il terreno era meno scosceso richiedendo ulteriori accortezze di protezione. Qui, probabilmente, vi fu la costruzione di un profondo fossato come testimonia la depressione del terreno. 


All’interno di questa area vi era una ulteriore area, un borgo dentro al borgo, dove vi era la Torre "Mastia", l’abitazione fortificata del Signore della Rocca, le case dei nobili, una grande cisterna dell’acqua ed una piccola Cappella. La Torre, restaurata negli anni sessanta, è la parte che si è meglio conservata. Di forma quadrata, accessibile da un ponte mobile, si sviluppava su tre livelli comunicanti con una stretta scala di legno interna. Ai piedi della torre c’è un piccolo oratorio con altare. Nell’ampia area intorno alla torre si collocavano gli edifici signorili e sul lato nord-ovest si conserva una piccola cappella. Si tratta della cappella di santa Lucia. Nella cappella si conservano frammenti di affreschi bizantini raffiguranti S. Giovanni Battista e S. Andrea. La cappella, le abitazioni signorili ed il mastio erano protette dalla cinta del mastio dalla forma trapezoidale. Si tratta di una recensione muraria ulteriore rispetto a quella che avvolgeva l’intero borgo. 

LA CAPPELLA

IL PALIO DEI NORMANNI

La storia della rupe viene mantenuta viva da una festa molto sentita: il Palio dei Normanni. Nato per celebrare i 900 anni della Rupe fortificata, si tiene ogni due anni. Durante il palio si assiste ad un corteo con uomini e dame in costume medioevale, si allestiscono botteghe con i mestieri e le arti di un tempo, gare di tiro con l'arco e balestra, il tutto condito con offerta di gastronomia tipica del luogo. Momenti clou del palio sono la “investitura del cavaliere”, che celebra quella storica di Riccardo Drengot di Rupecanina, e una messa in scena dell’"incendio della rupe". Ogni due anni, dunque, la Storia rivive magicamente in queste sentite feste popolari, i cui suoni, odori e sapori arrivano fin lassù, alla rocca, e allietano i tanti fantasmi del passato che li dimorano per sempre. 

 

fonte storica: ministero dei beni culturali - comune S. Angelo d'Alife