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Il collegio Ferruti fu costruito nel 1909 dalla Congregazione di San Giuseppe, comunità fondata dal sacerdote Leonardo Murialdo nel 1873, identificabile dalla sigla “CSI” ovvero Congregatio Sancti Ioseph, o anche Padri “Giuseppini”. Il suo stemma invece è un ovale circondato da raggi con dentro la sigla IMI, cioè Iesus, Maria, Ioseph, con evidente allusione alla sacra Famiglia. Il fondatore padre Murialdo si dedicò all'educazione dei giovani poveri o orfani e questo edificio infatti accoglieva i bambini orfani di Trino Vercellese e di Lucedio. È rimasto in funzione fino al 1978 e da allora è abbandonato senza piani futuri di riconversione.
Si tratta di un Istituto molto grande a forma di elle e assai elegante nel suo aspetto esteriore. In uno dei vertici del lato lungo dell’edificio c’è una bellissima cappella rovinata da scavi recenti. Non si sa bene cosa stessero cercando, ma c’è una profonda voragine attorno ad una colonna che penetra sotto il pavimento.
Naturalmente anche su questo sono sorte leggende metropolitane di un tesoro nascosto nell’edificio. È proprio dal cancelletto in ferro davanti la cappella che entriamo, poiché il monumentale ingresso principale, come tutto il parco antistante, è stato invaso da una vegetazione spontanea talmente fitta che ne impedisce quasi la vista. Girati intorno alla cappella, nella parte posteriore dell’edificio ci sono diverse porta aperte. Una porta ad una vecchia cucina e a degli ambienti di servizio che confinano con la cappella. Una bella e pesante scala a chiocciola in ferro invita a salire al piano superiore dove c’erano le camerate, i bagni, le aule etc. L’edificio è ormai semivuoto ed in uno stato abbastanza fatiscente. Non è rimasto molta traccia di quello che fu e le inquietanti leggende che girano in zona sul personale ecclesiastico e sui costanti maltrattamenti sui ragazzi rimangono, almeno per noi, delle semplici chiacchiere di paese. Va da sé che questo era un rifugio, forse l’unico, per bambini soli e senza la cura di nessuno e ci piace pensare che tale fosse.
L'esplorazione è stata fatta per un tempo davvero breve, nel rispetto dei luoghi e degli eventuali cartelli di divieto presenti. Nessuna intrusione in luoghi protetti da chiusure, barriere, cancelli o in presenza di divieti è stata fatta. Nulla è stato toccato e/o prelevato.
IL PRESENTE ARTICOLO NON COSTITUISCE IN NESSUN MODO UN INVITO O UN INCORAGGIAMENTO ALL'ESPLORAZIONE. I LUOGHI SONO FATISCENTI E PERICOLOSI. CHI LO FACESSE, SE NE ASSUME OGNI CONSAPEVOLE RISCHIO. AD OGNI BUON CONTO RICORDATE SEMPRE LA REGOLA "LEAVE ONLY FOOTPRINTS AND TAKE ONLY PHOTOS", LASCIATE SOLO IMPRONTE E NON PRENDETE NULLA SE NON IMMAGINI.
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