IL CONVENTO DI SAN FRANCESCO

Questo convento fu fondato dall'Ordine dei Frati Minori Osservanti sulla collina che domina sul sottostante rione Santi Quaranta. Si discute sull’anno di fondazione che si fa risalire al 1441; tuttavia, recenti tentativi di ristrutturazione del complesso hanno portato alla luce diversi antichi dipinti nella chiesa maggiore con una datazione scritta risalente al 1377. Ciò fa supporre che la chiesa sia più antica di quanto supposto e potrebbe risalire al XIV secolo o addirittura prima. Nel Seicento divenne seminario e la struttura venne ampliata e dotata di una biblioteca che divenne u punto di riferimento dell’epoca. Negli ultimi anni del settecento, con l’arrivo dei soldati francesi il convento fu occupato, saccheggiato e poi dato alle fiamme; purtroppo, anche la celebre biblioteca fu quasi del tutto distrutta. I frati furono costretti ad abbandonare il convento nel 1807 conseguentemente alle leggi di soppressione degli enti ecclesiastici, tutti confiscati e trasformati in edifici pubblici. Dopo la riconquista del Regno delle Due Sicilie da parte di Ferdinando IV di Borbone i frati tornarono al loro convento ma ormai il declino irreversibile era iniziato. Sempre meno in numero e con sempre meno risorse, nel 1894 il convento fu definitivamente abbandonato ed adibito a cimitero fino al 1914. La chiesa adiacente, invece, fu utilizzata sino agli anni ’50 e dichiarata monumento nazionale nel 1991. Oggi tutto il complesso versa in stato di completo abbandono e disfacimento. 

Questo luogo dalla notevole importanza storica e dall’indiscusso fascino, regala suggestioni forti anche in considerazione della posizione naturale che occupa, su una collina che domina il sottostante borgo e il profondo canyon che lo separa dal borgo abbandonato di Rabatana. Una terra brulla, aspra, quella dei calanchi che ricrea perfettamente il senso di meraviglia e di isolamento che vivevano queste comunità religiose.


LA CHIESA

IL CONVENTO


IL CAMPANILE

L'esplorazione è stata fatta per un tempo davvero breve, nel rispetto dei luoghi e degli eventuali cartelli di divieto presenti. Nessuna intrusione in luoghi protetti da chiusure, barriere, cancelli o in presenza di divieti è stata fatta. Nulla è stato toccato e/o prelevato. 

IL PRESENTE ARTICOLO NON COSTITUISCE IN NESSUN MODO UN INVITO O UN INCORAGGIAMENTO ALL'ESPLORAZIONE. I LUOGHI SONO FATISCENTI E PERICOLOSI. CHI LO FACESSE, SE NE ASSUME OGNI CONSAPEVOLE RISCHIO. AD OGNI BUON CONTO RICORDATE SEMPRE LA REGOLA "LEAVE ONLY FOOTPRINTS AND TAKE ONLY PHOTOS", LASCIATE SOLO IMPRONTE E NON PRENDETE NULLA SE NON IMMAGINI.

 

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