Conza della Campania

TIPOLOGIA: paese abbandonato

STATO DEI LUOGHI: molto fatiscente - pericoloso

MOTIVO ABBANDONO: terremoto e frane

 

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23 novembre 1980, ore 19.34, un sisma di magnitudo 10 della scala Mercalli (livello X: completamente distruttivo – rovina di molti edifici, molte vittime umane, crepacci nel suolo) devastò la Campania e parte della Basilicata, cancellando per sempre decine di paesi. L’epicentro del sisma fu localizzato nella alta valle del Sele, tra i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania. Questi tre comuni insieme a Laviano, Sant’Andrea, Pescopagano, Senerchia, Lioni, Morra de Sanctis, Santangelo dei Lombardi e molti altri furono distrutti dalla violenza del terremoto. Alle ore 19.36 del 23 novembre 1980 Conza è un cumulo di macerie.

              Conza 1960                                        Conza 1964                                              23.11.1980  ore 19.35                            Conza dopo il sisma                                                                                                                                                                                                            

Questa è l'unica registrazione sonora del terremoto conosciuta. E' stata ottenuta per caso da una emittente che stava registrando una programma di musica folk.


 

Ci sono voluti molti anni di tende, roulotte e prefabbricati perché gli abitanti superstiti potessero tornare a vivere in un paese dentro case degne di questo nome. Il paese nuovo è stato costruito alcuni chilometri più a valle. E’ molto diverso da quello originario, apparentemente grigio e senz’anima. Ma fu un desiderata della gente del posto avere case basse e strade larghe che, in caso di nuovo sisma, non trasformassero le vie di fuga in trappole mortali, come accadde nel paese vecchio. Del resto questa è una terra ad alto rischio sismico. Come si può, infatti, vedere dal grafico accanto, Conza della Campania è stata coinvolta in molti dei terremoti del passato al pari dei comuni limitrofi.

 

 

 

 

                                      

                                                                                             CONZA RICOSTRUITA

Del paese vecchio non rimangono che i ricordi degli anziani che li sono nati ed hanno vissuto foto sbiadite conservate nel museo del parco archeologico di “Compsa” nella città vecchia. Rimandiamo alla pagina (CONTENUTI -> Napoli-> Compsa: il parco archeologico di Conza)

Questo spiazzo verde è come un monumento ai caduti. Qui sorgeva il Bar dello Sport, qui la sera del 23 novembre 1980 si erano radunate molte persone, specie giovani, per vedere tutti insieme le partite domenicali (90° minuto e la sintesi della partita della settimana, allora questo era tutto). Qui rimasero vittime sotto le macerie del Bar interamente crollato decine di persone. Il Comune di Conza ha voluto ricordarlo piantando degli alberelli che rappresentano le tante giovani vite spezzate.

 

 

L'esplorazione è stata fatta nel rispetto dei luoghi e degli eventuali cartelli di divieto presenti. Nessuna intrusione in luoghi protetti da chiusure, barriere, cancelli o in presenza di divieti è stata fatta. Nulla è stato toccato e/o prelevato. 

 

IL PRESENTE ARTICOLO NON COSTITUISCE IN NESSUN MODO UN INVITO O UN INCORAGGIAMENTO ALL'ESPLORAZIONE. I LUOGHI SONO FATISCENTI E PERICOLOSI. CHI LO FACESSE, SE NE ASSUME OGNI CONSAPEVOLE RISCHIO. AD OGNI BUON CONTO RICORDATE SEMPRE LA REGOLA "LEAVE ONLY FOOTPRINTS AND TAKE ONLY PHOTOS", LASCIATE SOLO IMPRONTE E NON PRENDETE NULLA SE NON IMMAGINI.


 

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