.            L'ASCENSORE FANTASMA DEL MONTE ECHIA                 .

Napoli è una città antichissima che vanta origini greche. Tutta la sua cultura e persino le abitudini rimandano al mondo ellenistico. Fu fondata da coloni che sbarcarono sull’isolotto di Megaride, oggi occupato da Castel dell’Ovo, e fondarono Palepolis, la città vecchia, nella zona del Chiatamone e del Monte Echia. Neapolis, invece era la città nuova, nella zona del centro storico attuale. Dunque, la zona del primordiale insediamento era ubicata tra l’attuale Monte di Dio fino alla sommità del belvedere del Monte Echia, l’acropoli. Questo quartiere di Napoli è sempre stato molto vivace e stratificato. Splendidi palazzi nobiliari, come il celebre Palazzo Serra di Cassano, si alternano a dedali di vicoli come quelli del pallonetto o dell’egiziaca dove viveva il popolo minuto.

In questo quartiere c’è anche una prestigiosa e antica accademia militare, della “Nunziatella” che ha sempre contraddistinto e caratterizzato la zona per il continuo passaggio dei suoi allievi nella inconfondibile divisa militare con tanto di spadino alla cintola. Quando, dunque, negli anni ‘20 fu creato, l’ascensore di Pizzofalcone doveva proprio servire l’accademia e si inseriva perfettamente in quella serie di servizi di viabilità cd “verticale”, di cui ci sono innumerevoli esempi a Napoli (ascensore della Vittoria, Ascensore di Chiaia, Funicolari di Montesanto, di Chiaia e di Mergellina etc.).

L’ascensore era un capolavoro del liberty oltre che un gioiello di tecnologia per l’epoca. Aveva due cabine molto grandi e collegava la collina di Pizzofalcone con il sottostante Chiatamone, all’altezza dell’uscita della galleria della Vittoria. Ha funzionato per circa una quarantina di anni, fino al 1968. Erano da poco terminati lavori di ristrutturazione ed ammodernato, quando a seguito di copiose infiltrazioni di acqua si registrò un problema statico all’edificio, che fu chiuso e mai più riaperto.

Oggi l’ascensore è un fantasma di un passato lontano, che si unisce ai tanti altri fantasmi di occasioni perdute e di scempi perpetrati a danno della nostra cara sirena Partenope.  

 

L'esplorazione è stata fatta nel rispetto dei luoghi e degli eventuali cartelli di divieto presenti. Nessuna intrusione in luoghi protetti da chiusure, barriere, cancelli o in presenza di divieti è stata fatta. Nulla è stato toccato e/o prelevato. 

 

IL PRESENTE ARTICOLO NON COSTITUISCE IN NESSUN MODO UN INVITO O UN INCORAGGIAMENTO ALL'ESPLORAZIONE. I LUOGHI SONO FATISCENTI E PERICOLOSI. CHI LO FACESSE, SE NE ASSUME OGNI CONSAPEVOLE RISCHIO. AD OGNI BUON CONTO RICORDATE SEMPRE LA REGOLA "LEAVE ONLY FOOTPRINTS AND TAKE ONLY PHOTOS", LASCIATE SOLO IMPRONTE E NON PRENDETE NULLA SE NON IMMAGINI.


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