L'AEREO DEL MISTERO

“Cosa ci fa un lussuoso jet privato in un un campo coltivato nei pressi dell’aeroporto di Napoli?” Leggevamo così sul Mattino di Napoli. Una notizia troppo ghiotta per noi che abitiamo vicino l’aeroporto. Così, facciamo un sopralluogo la sera stessa, per poi tornare il giorno dopo con la luce giusta e la macchina fotografica. L’aereo è un bel Jet Beech 400 A. 

La prima apparizione di Beechjet sul radar è nel 1985, quando la società acquistò il design del jet executive Diamond II da Mitsubishi. Un anno dopo, Beech annunciò la produzione del Beechjet 400 e infine il 400A nel 1989. In produzione per 17 anni (1986-2003), Beech costruì 421 aerei tra 400 e 400A prima di essere acquisito da Raytheon. Sebbene il 400 fosse un bell'aereo, Beech fece passi da gigante con il suo jet privato leggero: il 400A. Gli aggiornamenti comprendono un aumento del carico utile e dei massimali; maggiore peso di atterraggio massimo; 150 libbre più stoccaggio di combustibile; maggiore volume della cabina; un lavabo posteriore; e insonorizzazione della cabina migliorata. Queste raffinatezze e modifiche al design rendono il 400A un jet più efficiente, spazioso e confortevole rispetto al suo predecessore. Il 400A è stato acquistato da Raytheon ora si è evoluto nel Hawker 400. Nonostante la sua età, il Beechjet 400A rimane ancora ideale per viaggi aziendali o individuali


All’aereo purtroppo manca la coda con la serie identificativa e le ali. La porta è serrata e non si può aprire, ma dagli oblò sono visibili parte degli interni originali, mentre la strumentazione è stata in massima parte asportata. Da alcune ricerche abbiamo potuto stabilire che il velivolo non è li da tanto, forse nemmeno due anni, poiché in alcune foto di streetview del 2017 non compare. Di chi è l’aereo? Perché è li? Chi ha asportato i pezzi che mancano? E’ il relitto di un parziale disastro aereo? Per ora è un mistero ma mi sono imbattuto in una strana dichiarazione di una società di noleggio jet privati con sede anche in Campania, che fa riferimento ad una truffa compiuta da alcuni manager, segnalati all’Interpol, che si sarebbero rifugiati in Italia. Forse ne sapremo di più nel tempo. Per ora non rimane che questo relitto bizzarro da ammirare.

 

L'esplorazione è stata fatta nel rispetto dei luoghi e degli eventuali cartelli di divieto presenti. Nessuna intrusione in luoghi protetti da chiusure, barriere, cancelli o in presenza di divieti è stata fatta. Nulla è stato toccato e/o prelevato. 

 

IL PRESENTE ARTICOLO NON COSTITUISCE IN NESSUN MODO UN INVITO O UN INCORAGGIAMENTO ALL'ESPLORAZIONE. I LUOGHI SONO FATISCENTI E PERICOLOSI. CHI LO FACESSE, SE NE ASSUME OGNI CONSAPEVOLE RISCHIO. AD OGNI BUON CONTO RICORDATE SEMPRE LA REGOLA "LEAVE ONLY FOOTPRINTS AND TAKE ONLY PHOTOS", LASCIATE SOLO IMPRONTE E NON PRENDETE NULLA SE NON IMMAGINI.