L'EREMO DELLE OSSA

"..eravi una volta un Convento di Monaci Benedettini, ora una cappella ove non si sale che per un sentiero, serpeggiando, dopo molto stento e fatica".

Così viene descritto l’eremo da uno storico della diocesi di Calvi. Ed in effetti questa austera cappella si può raggiungere solo a piedi percorrendo un faticoso sentiero nel bosco che si inerpica sulla montagna. L’eremo è posto su una altura a circa 857 mt., con tre lati a picco sul baratro e il quarto che è una erta. La ragione per cui il convento, ma anche i paesi nella valle più in basso, furono costruiti qui era proprio la natura impervia ed inaccessibile del territorio che corrispondeva ad esigenze difensive in un’epoca oscura e brutale. Grazie all’isolamento di cui godono queste montagne e in questi luoghi, furono sempre luogo prediletto di pellegrinaggio di asceti e grandi pensatori. In particolare, sappiamo che l’eremo è stato frequentato da Frate Anselmo di Aosta, arcivescovo di Canterbury e padre della filosofia scolastica, che verso la fine dell’XI secolo qui ha vissuto e scritto alcune sue opere.

Nel periodo pasquale, il sentiero viene utilizzato come Via Crucis. Infatti, lungo la salita ci sono le 14 “stazioni” della Via Crucis simboleggiate da altrettante croci nere che rendono il percorso ancora più tetro e misterioso.

All’eremo, si diceva, non c’è che un modo per arrivarci ed è un impervio sentiero. La cappella è molto austera, in tono con i luoghi, tutta bianca con un antico pozzo in pietra, è posta di fianco ad un grande monolito di granito che conferisce ancora più fascino e mistero all’eremo. All’interno, nascosta da una botola, c’è una cripta. Era l’antica terra santa dei monaci, da molto tempo in disuso, ma sono ancora visibili resti umani accatastati in una grande teca di vetro. Un luogo che regala sensazioni molto forti, specie se esplorato di notte che abbiamo fatto noi. Sarete accompagnati dalle voci quasi soprannaturali dei numerosissimi rapaci notturni che in queste montagne vivono: gufi, allocchi, civette, barbagianni.

 

 

L'esplorazione è stata fatta nel rispetto dei luoghi e degli eventuali cartelli di divieto presenti. Nessuna intrusione in luoghi protetti da chiusure, barriere, cancelli o in presenza di divieti è stata fatta. Nulla è stato toccato e/o prelevato. 

 

IL PRESENTE ARTICOLO NON COSTITUISCE IN NESSUN MODO UN INVITO O UN INCORAGGIAMENTO ALL'ESPLORAZIONE. I LUOGHI SONO FATISCENTI E PERICOLOSI. CHI LO FACESSE, SE NE ASSUME OGNI CONSAPEVOLE RISCHIO. AD OGNI BUON CONTO RICORDATE SEMPRE LA REGOLA "LEAVE ONLY FOOTPRINTS AND TAKE ONLY PHOTOS", LASCIATE SOLO IMPRONTE E NON PRENDETE NULLA SE NON IMMAGINI.


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