Durata: 1-3 ore (dipende dal tempo dedicato ai siti e dall’interesse)
Distanza da percorrere: 800 mt. (si intende quella tra il punto di partenza e quello di arrivo puro e semplice)
Costi: nessuno
“Ci sono posti dove vai una volta sola … e poi c’è Napoli.” (John Turturro)
Il senso profondo di questa affermazione risiede nel fatto che Napoli è una città talmente complessa che puoi visitarne una parte centinaia di volte, per anni, e scoprire cose che non sapevi e che non avresti mai immaginato. Se vogliamo credere alla leggenda della sirena Parthenope, e noi napoletani ci crediamo come crediamo al Munaciello, alla bella ‘mbriana e al potere miracoloso di Maradona, allora non smetteremo mai di essere attratti dal suo canto.
Qui vogliamo proporvi un itinerario diverso, fatto di piccole scoperte che aprono a grandi interrogativi: architetture liberty vi introdurranno a illustri sepolcri, quali quelli del poeta Virgilio e di Giacomo Leopardi, oppure al monumento funebre di Gaetano Filangieri, il più illustre degli illuministi napoletani. Una targa di epoca vicereale svela l’origine di una bella, panoramica ed antica strada, infine, il demonio sotto le sembianze di una bella dama dai capelli biondo rossicci.
È una passeggiata che dovrà necessariamente essere conciliata con gli orari di apertura di alcuni dei luoghi a descrivere. Il Virgiliano ha degli orari fissi, più complicato per le chiese che non sono sempre aperte, ma spesso lo sono solo in corrispondenza con celebrazioni e cerimonie.
L’area d’interesse è quella che dalla Stazione di Mergellina arriva alla base di Via Posillipo, un’area non troppo considerata, e a torto, dai turisti.
STAZIONE DI MERGELLINA
Partiamo dalla Stazione di Mergellina, facilmente raggiungibile con la linea 2 della Metro di cui è fermata, un capolavoro di architettura Liberty che nel 1927 assunse la denominazione di "Napoli Mergellina". L'esterno è caratterizzato dalla presenza di decorazioni a stucco, pilastri, sporgenti e colonne; il pian terreno è decorato da un bugnato realizzato dall’ebanista Raffaele Caputo. Due archi laterali, riccamente decorati, corrispondono ai due accessi della stazione, mentre quello centrale in alto ospita un orologio sorretto da angeli in stucco; di notevole pregio è anche la pensilina a sbalzo in ghisa. L'interno è costituito da due saloni, uno degli arrivi e l'altro delle partenze, entrambi coperti da una volta a botte cassettonata con decorazioni liberty e vetrocemento; tra essi è posto un ambiente adibito a punto di ristoro che mette in comunicazione le due grandi sale. Il pavimento è di marmo, mentre ai lati delle sale ci sono biglietterie con tramezzo in legno in stile classico.
CHIESA DI PIEDIGROTTA: MONUMENTO FUNEBRE DI GAETANO FILANGIERI
Proprio di fronte c’è chiesa monumentale: Santa Maria a Piedigrotta. Al suo interno c’è il monumento funebre di Gaetano Filangieri Jr., costruito per sé e per la sua famiglia (Caietano Filangerio, Carolus filius, sibi suisque). Spicca la statua del padre Carlo generale dell’esercito borbonico che Gaetano ha celebrato in ogni modo possibile.
Gaetano Filangieri nacque a Cercola il 18 agosto 1752 da Don Cesare, principe di Arianiello e Marianna Montalto duchessa di Fragnito. La famiglia aveva a Cercola che allora non si chiamava così un grande palazzo che non esiste più. A soli 19 anni scrisse la sua prima opera Pubblica e privata educazione. A 22 anni (1774) si laureò in giurisprudenza all’Università Federico II di Napoli ed esercitò per breve tempo l’avvocatura. Amico e corrispondente di Goethe e Giambattista Vico, scrisse altre opere tra cui "Le norme generali" nel 1780, “Il diritto e la procedura penale" nel 1783. Nel 1783 sposò la contessa austriaca Carolina Frendel. Nel 1787 Ferdinando IV di Borbone lo nominò Consigliere del Supremo Consiglio delle Finanze. La sua opera più famosa è la Scienza della Legislazione. La struttura dell’opera, in sette volumi nel piano originario, consiste in un primo volume dedicato ai “princípi della legislazione”, un secondo dedicato alle “leggi politiche ed economiche”, il terzo al “diritto criminale”, il quarto alla” educazione”, il quinto alla “religione” (uscito postumo e incompiuto nel 1791), il sesto e il settimo, che dovevano essere rispettivamente sulla “proprietà” e sulla “famiglia” non furono mai scritti per la sua morte precoce.
La Scienza della legislazione di Gaetano Filangieri è stata l’opera su cui si sono formati ed ispirati i rivoluzionari della Repubblica napoletana del 1799; racchiudeva in sé le aspirazioni dell’Illuminismo come riforma su base razionale della società, contro il diritto feudale e quello che Filangieri chiama il “caos legislativo”. Figlio assoluto dell’età dei lumi, contrapponeva la ragione alla consuetudine e alla tradizione. Tuttavia, si può sostenere che il suo fu un illuminismo originale, “napoletano”, non mutuato da esperienze e idee esterne ma frutto della Napoli settecentesca in cui ancora sopravvivevano i privilegi feudali. Alla licenziosità ed al lusso di nobiltà e clero, opponeva una massa sofferente, ignorante e povera. In siffatto contesto, Gaetano Filangieri e la sua opera costituirono un modello nuovo ed illuminato per Napoli. Purtroppo, la sua salute era fortemente minata dalla tubercolosi che lo stroncò ad appena 36 anni. Morì a Vico Equense, nel Castello Giusso, il 21 luglio 1788. Delle sue idee si discute ancora oggi; si è scoperto in tempi recenti un carteggio con Benjamin Franklin padre fondatore della Costituzione americana da cui si deduce che ne ispirò con le sue idee, soprattutto il principio del diritto alla “felicità”, la stesura. Della potente e antica stirpe dei Filangieri, forse Gaetano rappresenta la mente più raffinata e il membro più illustre in senso ampio, lui che da nobile combatteva i privilegi della nobiltà, perché non solo nobile di origini ma nobile d’animo.
Veniamo ora al figlio Carlo e al nipote Gaetano Jr figlio di Carlo.
Il figlio di Gaetano, Carlo, fu un valente militare. Si arruolò nell'esercito napoleonico e combatté valorosamente ad Austerlitz. Nel 1806 partecipò all'assedio di Gaeta col grado di capitano agli ordini di Giuseppe Buonaparte. Nel 1808, durante la conquista della Spagna, si distinse nella presa di Burgos. Fu nominato da Gioacchino Murat colonnello e poi generale, dopo la sua eroica condotta nella campagna di Russia. Sempre con Murat combatté in Italia contro gli Austriaci e sul Po fu gravemente ferito. Nel 1810, per difendere l’onore delle truppe napoletane, sfidò e uccise in duello il generale francese François Franceschì. Subito dopo l'avvenuta restaurazione borbonica, si ritirò dall'esercito.
Suo figlio Gaetano Filangieri Jr. principe di Satriano è stato un filantropo, viaggiatore, raffinato collezionista e creatore del Museo Filangieri di Napoli. Negli anni a partire dal 1879 a Napoli ci fu un accesa discussione poiché, a causa della realizzazione dell'allargamento di via Duomo, in seno alla più vasta opera di riqualificazione urbana conosciuta come “il Risanamento”, era stato deciso l’abbattimento o la trasformazione di molti antichi edifici, tra cui Palazzo Como. Gaetano Filangieri acquistò Palazzo Como con lo scopo di salvarlo… e ci riuscì. L'edificio venne arretrato di venti metri rispetto alla posizione originaria, con lo "smontamento" e la ricostruzione dell'intera struttura. Il Principe, amante del bello e raffinato collezionista, non solo desiderava salvare il Palazzo ma ne voleva fare la sede delle sue cospicue collezioni, creando un museo che celebrasse la gloria di suo nonno Gaetano senior e suo padre Carlo, grande generale dell’esercito borbonico. E questo museo lo volle donare alla città; divenne, quindi, il Museo civico Gaetano Filangieri (sotto link)
IL PARCO VIRGILIANO
La chiesa è adiacente ad un altro luogo pieno di fascino ed assai misterioso: il Virgiliano, dove c’è la tomba di Giacomo Leopardi e quella di Publio Virgilio Marone, conosciuto semplicemente come Virgilio, autore di capolavori come l’Eneide nonché potente mago protettore di Napoli. Non solo tombe, ma anche l’antro, conosciuto come Crypta Neapolitana, che era l’antico passaggio che i napoletani percorrevano per andare nei campi flegrei e nella zona oggi chiamata Fuorigrotta (oltre la grotta, quella attuale). Un luogo pieno di fascino e mistero. Per approfondimenti, vi invitiamo a leggere quanto già scritto in proposito (link sotto)
LA LAPIDE DI PIAZZA SANNAZZARO
Attraversando piazza Sannazzaro ci fermiamo sotto una misteriosa edicola, sormontata da una antica lapide seicentesca, posta alla base della prima delle tredici rampe di Sant’ Antonio. La lapide ci ricorda che le rampe erano un antico percorso ripristinato nel 1643 dal viceré Ramiro de Guzman duca di Medina, in modo da rendere il percorso più agevole per i pellegrini che intendevano raggiungere il complesso, assurto nel frattempo a santuario antoniano. Ciò avvenne “Philippo IV rege”, regnante Filippo IV d’Asburgo. Nella lapide si cita (“Olim a Cocceio xersis aemulatione …”) Lucio Cocceio, l’architetto romano che nel primo secolo avanti Cristo, ci ricorda Strabone, realizzò la vicina Crypta Neapolitana che abbiamo appena ammirato. La targa tra fuliggine, e rampicanti spesso non è bene visibile e leggibile. Bisognerebbe prendersene maggiore cura. Nella piazza c’è una bellissima fontana, la fontana della Sirena, realizzata dallo scultore Onofrio Buccini nel 1869 per ornare i giardini della stazione ferroviaria, ma nel 1924 fu spostata in piazza Sannazzaro. Una delle tante rappresentazioni della mitologica fondatrice della città, che però oggi ha fretta e ci invita a proseguire verso Posillipo. C’è un’ultima cosa che vuol farci vedere.
La sirena ci ha poi attratti col suo canto ammaliatore dalle parti di Posillipo, dove c’è una chiesa che custodisce una misteriosa tela del Cinquecento di Leonardo da Pistoia, “San Michele uccide il demonio” conosciuto anche come il “diavolo di Posillipo”. La leggenda, narrata anche da Matilde Serao e da Benedetto Croce, vuole che i due personaggi del quadro commissionato dal Cardinale Diomede Carafa siano lo stesso Cardinale nei panni di San Michele che uccide il demonio mentre il demonio ha le sembianze di una bella nobildonna dell’epoca, Vittoria D’Avalos. Vittoria è una splendida cortigiana, ambita da tutti gli uomini della nobiltà napoletana dell’epoca, ma lei è attratta solo da un uomo che, però ha preso i voti: Diomede Carafa, colto, raffinato e membro di una delle più potenti famiglie napoletane.
La chiesa non è interessante solo per questo quadro e questa storia sottesa, ma è uno scrigno di tesori d’arte, ed è anche il luogo dove c’è il sepolcro monumentale di Jacopo Sannazzaro, attorno al quale sono sorte altrettante oscure leggende.
Dal terrazzo della chiesa si gode di una splendida vista, con i palazzi bella riviera, del lunghissimo Corso V. Emanuele e del basso Vomero che sembrano un presepe colorato.
Per approfondimento della chiesa e della storia del Diavolo di Mergellina vi invitiamo a leggere quanto già scritto in proposito (link sotto)
Non ci rimane che tornare alla Stazione Mergellina e riprendere la Linea 2 oppure prolungare la passeggiata e percorrere tutto il lungo mare fino a via Acton e di lì prendere la linea 1 metro alla stazione Municipio.
Marco Aurelio ha scritto: “la più grande delizia dell’umanità non è solo trasmettere conoscenza, ma ispirare sogni”.
Speriamo di avervi fatto venire voglia di visitare la città e scoprirne i segreti.
© 3.12.2024
Chiesa di Piedigrotta
081.669761
info@madonnadipiedigrotta.it
Parco Virgiliano
lunedì |
09–14:30 |
martedì |
Chiuso |
mercoledì |
09–19.00 |
giovedì |
09–14:30 |
venerdì |
09–14:30 |
sabato |
09–14:30 |
domenica |
09–14:30 |
Chiesa di Santa Maria del parto a Mergellina
081.664627
parroco@santamariadelparto.it