LA CHIESA DEI MISTERI

In un territorio magico, nel senso letterale del termine, poco fuori un antico borgo a pochi passi dal sacro bosco di Bomarzo, questa piccola chiesa è abbandonata da tempo e destinata a sicura rovina se non si procede al rifacimento del tetto, in parte crollato.

Su di essa non si hanno notizie documentali e soltanto partendo dall’analisi stilistica si può fare qualche ipotesi. Dovrebbe essere stata costruita nel XVI secolo dato lo stile costruttivo con l’elegante portale rinascimentale, ai lati del quale si aprono due finestrelle devozionali.

Il campanile a vela, parzialmente crollato, si trova allineato con la facciata e sulla destra della stessa.

L’interno è a navata unica. Lungo la parete sinistra, iscritti dentro un tempio dipinto, resiste ancora in buone condizioni un affresco ritraente due santi. Uno di essi tiene in mano un libro; anche l’altro, vista la posizione della mano destra, doveva averne uno che risulta abbozzato con uno scalpello, ma non dipinto. In ogni caso, il libro è un attributo iconografico piuttosto diffuso e quindi non decisivo per la identificazione anche se vi sono alcuni santi che sono più comunemente raffigurati con il libro rispetto ad altri, come ad esempio i quattro Evangelisti o i Padri della Chiesa, come Sant’Agostino. Alcuni santi sono rappresentati con un libro in virtù dei loro profondi studi, come San Tommaso d’Aquino e Sant’Antonio da Padova. Alcuni perché fondatori di Ordini monastici come San Benedetto, San Francesco d’Assisi ed il libro allude alla Regola data all’Ordine.  

L’abside doveva essere interamente affrescato ed oggi rimane quasi nulla se non una croce. Sulla parete destra un altro affresco, di cui è rimasta solo la parte superiore, raffigura un santo barbuto e un santo vescovo. Nel pavimento si trovano due botole non coperte che mostrano il sottostante ossario.

La chiesa non è posta lungo l’odierna via di accesso al borgo ma su quello che doveva essere l’antico tracciato oggi un labile e pericoloso sentiero a picco su un dirupo. 

 

Informazioni tratte da: Bellezze perdute, P. Capotondi – S.Sorcini

 

L'esplorazione è stata fatta per un tempo davvero breve, nel rispetto dei luoghi e degli eventuali cartelli di divieto presenti. Nessuna intrusione in luoghi protetti da chiusure, barriere, cancelli o in presenza di divieti è stata fatta. Nulla è stato toccato e/o prelevato. 

 

IL PRESENTE ARTICOLO NON COSTITUISCE IN NESSUN MODO UN INVITO O UN INCORAGGIAMENTO ALL'ESPLORAZIONE. I LUOGHI SONO FATISCENTI E PERICOLOSI. CHI LO FACESSE, SE NE ASSUME OGNI CONSAPEVOLE RISCHIO. AD OGNI BUON CONTO RICORDATE SEMPRE LA REGOLA "LEAVE ONLY FOOTPRINTS AND TAKE ONLY PHOTOS", LASCIATE SOLO IMPRONTE E NON PRENDETE NULLA SE NON IMMAGINI.