Trovare questa chiesa non è stato per nulla semplice.
Vi erano tracce della sua presenza, ma non era visibile dal satellite poiché letteralmente fagocitata da una intricata foresta. Molto vicina alla statale, è raggiungibile solo da una ampia radura che si apre alle spalle del bosco e da un labile sentiero appena visibile, che rientra nel bosco, dove bisogna farsi largo tra rovi e sterpaglie. Difficile si…ma ne vale la pena. Intuire la sua presenza e vederla apparire lentamente nella vegetazione ed infine varcarne la soglia è come entrare in un racconto medioevale.
La chiesa è decisamente pericolante sotto un ammasso di rovi e radici enormi che l’hanno avviluppata e che hanno fatto crollare quasi del tutto il tetto. Il pavimento è irriconoscibile, una massa molle di terriccio, fogliame, travi e tegole del soffitto crollate al suolo. Quel che rimane nella penombra del bosco è poco, assomiglia allo scheletro di un enorme animale, un meraviglioso animale!
La leggenda che abbiamo scoperto, poi, narra che una sacra immagine dipinta della Vergine fu trovata appesa al tronco di una quercia secolare posta ai piedi del Monte Nero. La Sacra Immagine fu portata via e collocata nella collegiata di San Giovanni, ma fu ritrovata nuovamente sulla quercia al mattino dopo. Questo prodigio fu interpretato come un segno che la Vergine volesse stare lì: e lì fu lasciata. Si eresse un piccolo sacello che contenesse la quercia cava e l’icona sacra. Intorno a quel primo tempio fu eretta successivamente la struttura composta dalla chiesa e dal convento dei Padri Carmelitani.
Sembra che la chiesa sia stata in uso fino agli anni Sessanta, per poi finire in completo abbandono. Oggi rimane un bel altare in stucco policromo che arriva fino al tetto della chiesa e presenta una edicola dove fu inserita tra due colonne sormontata da due angeli l’icona sacra. Sul fondo, sopra il portale di ingresso, c’è una grande affresco parzialmente sopravvissuto e molto rovinato. Sembrerebbe databile al XVI secolo.
La Chiesa è in pessime condizioni ed è pericolosa. Un grande fosso al centro della navata, con una trave infilata per obliquo, rivela che sotto c’è il vuoto, probabile presenza di una grande cripta funeraria. Chi la troverà e la visiterà dovrà prestare molta attenzione, quindi non solo al tetto (quel poco che rimane) pericolante ma anche al terreno sotto i piedi.
L'esplorazione è stata fatta per un tempo davvero breve, nel rispetto dei luoghi e degli eventuali cartelli di divieto presenti. Nessuna intrusione in luoghi protetti da chiusure, barriere, cancelli o in presenza di divieti è stata fatta. Nulla è stato toccato e/o prelevato.
IL PRESENTE ARTICOLO NON COSTITUISCE IN NESSUN MODO UN INVITO O UN INCORAGGIAMENTO ALL'ESPLORAZIONE. I LUOGHI SONO FATISCENTI E PERICOLOSI. CHI LO FACESSE, SE NE ASSUME OGNI CONSAPEVOLE RISCHIO. AD OGNI BUON CONTO RICORDATE SEMPRE LA REGOLA "LEAVE ONLY FOOTPRINTS AND TAKE ONLY PHOTOS", LASCIATE SOLO IMPRONTE E NON PRENDETE NULLA SE NON IMMAGINI.